Coronavirus, ora i migranti sono un fattore di rischio nel contagio, dice il virologo Andrea Crisanti

Dopo gli ultimi sbarchi di migranti positivi al Coronavirus, il virologo Andrea Crisanti propone di effettuare il tampone a tutti appena sbarcano.

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi sono 12.456, – 17 rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore 11 morti che portano il totale a 35.028. Il numero complessivo dei dimessi e dei guariti sale a 196.483, + 237 da ieri. I ricoverati sono 771, 21 rispetto a ieri ma continuano a scendere gli assistiti nelle terapie intensive che arrivano a 50, – 3 rispetto a ieri. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che ha contratto il virus è 243.967, + 233.

Il virologo Crisanti chiede il tampone per tutti i migranti appena sbarcano

Gli ultimi sbarchi di migranti risultati positivi al Covid hanno messo in allerta tutta l’Italia. Infatti, dopo lo sbarco, alcuni sono stati spostati fuori dalle Regioni di approdo e dunque ad essere a rischio sono non solo la Calabria e la Sicilia – territori di approdo – ma l’Italia intera o quasi. Anche il Veneto, nelle ultime ore, è al centro del mirino per il centro di accoglienza di Jesolo dove ben il 30% dei migranti è risultato positivo. Il virologo Andrea Crisanti , direttore della Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova – intervistato da Il Giornale – ha asserito che è indispensabile testare tutti subito dopo lo sbarco: “Bisogna testare tutti i migranti subito con il tampone appena sbarcano o arrivano in Italia così da bloccare sul nascere le situazioni a rischio”. Il medico spiega che il Covid non se ne è mai andato – a differenza di quanto sostenuto da alcuni suoi colleghi come il professor Alberto Zangrillo del san Raffaele di Milano – e, pertanto, il rischio che possa nuovamente diffondersi a macchia d’olio è concreto più che mai. Per quanto riguarda i migranti ha aggiunto che a Jesolo non è stato possibile fare adeguati controlli perché il Viminale non ha dato l’autorizzazione che pure loro avevano chiesto a fine marzo. Infine conclude il virologo: “Il virus non guarda in faccia nessuno. Nei centri di accoglienza è molto difficile entrare per controllare perché ci vogliono i permessi del Viminale. Ma forse non stiamo testando le persone giuste visto che il virus continua a circolare”.

Recentemente lo scienziato – intervistato da SkyTg24 – ha lanciato l’allarme per il prossimo autunno quando, a suo dire, i focolai di Covid saranno più numerosi: ” Siamo esposti a un contagio di rientro e alla riattivazione di focolai di trasmissione che non è stata completamente eliminata. Bisogna accettare il fatto che in questa situazione i focolai scoppieranno e saranno anche più frequenti in ottobre e a novembre”.

Fonte: Il Giornale, SkyTg24, Ministero della Salute

 

 

 

 

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