Il Ministro Lamorgese fatica a trovare nuove navi-quarantena, mentre scade il contratto con la Moby Zaza. Si cercando caserme per ospitare i migranti, che verranno presidiate dall’esercito.
Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – di concerno con il Capo del Dicastero delle Infrastrutture Paola De Micheli e il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini – è al lavoro per requisire, nel minor tempo possibile, caserme, navi-quarantena e altre strutture utilizzate principalmente dai corpi delle forze armate da utilizzare per l’isolamento obbligatorio dei migranti che arrivano nel nostro Paese. Una corsa contro il tempo e per nulla semplice che deve anche scontrarsi con l’ostruzionismo dei Governatori, specie delle Regioni del Sud, preoccupati per i casi positivi tra i migranti – ormai sono più di un centinaio – e per gli effetti che potrebbero avere tali quarantene sulla stagione turistica. Nei giorni scorsi, si è avuto un primo assaggio delle tensioni che si potrebbe provocare nella popolazione residente nei luoghi scelti dal Ministero. Ad Amantea, nel cosentino, il trasferimento in paese di 24 migranti, di cui 12 positivi al Covid, ha causato enormi proteste, spalleggiate anche dal Governatore della Calabria Jole Santelli che ha invitato il Governo ad intervenire con navi-quarantena, in modo da non far sbarcare i migranti a terra.
Anche questo è un capitolo spinoso: come spiega Repubblica, il contratto con la Moby Zaza è scaduto, anche se la nave resterà ormeggiata al largo delle coste di Porto Empedocle per altri 10 giorn facendo terminare in tal modo la quarantena ai migranti sbarcati dalla Ocean Viking, ma non ne accoglierà di nuovo. La gara aperta dal Viminale per il noleggio di una nuova nave è andata deserta: siamo in piena stagione alta e nessuno vuole privarsi di una nave in questo periodo. La ricerca di strutture idonee per la quarantena – che non furono trovare in piena emergenza Covid – è un continuo rimpallo di responsabilità e scavalchi amministrativi tra Sindaci e Prefetture. Ecco perchè è stato dato mandato al Ministro Guerini di individuare strutture militare che potrebbero servire allo scopo, si parla ad esempio della caserma Clodio a Roma.
Come spiega Il Corriere della Sera, la previsione di una nuova ondata di sbarchi, confermata anche dal Ministro Lamorgese che ha parlato di: “Aumento degli sbarchi autonomi, non delle Ong e quindi difficilmente controllabili”, rende necessario anche trovare strutture talmente ampie da consentire di isolare presso un’ala delle stesse i migranti risultati positivi. Sembra infatti difficile utilizzare tutti gli hotspot a disposizione – e le strutture soltanto per quelli positivi al Covid – dal momento che l’intelligence italiana ha parlato di circa 10mila migranti pronti a salpare. Si cercano centri isolati e facili da sorvegliare, dal momento che verrà utilizzato l’esercito per impedire entrate – e soprattutto – fughe di persone in quarantena o già risultate positivi. La soluzione annunciata sembra aver calmato per il momento le proteste in Calabria e in Sicilia, ma i ritardi del Viminale potrebbero a breve riaccendere una miccia pericolosa. C’è da segnalare, tra l’altro, la scarsa collaborazione delle altre Regioni per nulla intente ad entrare nella questione.
Fonte: Il Corriere della Sera, Repubblica