L’Esecutivo sembra intenzionato a non procedere sino al 31 dicembre, come inizialmente ipotizzato, ma a procedere di volta in volta sino alla fine di ottobre. Critiche dall’opposizione e dai giuristi.
Il Governo del Premier Giuseppe Conte è intenzionato a prorogare lo Stato d’Emergenza nel Paese. Al momento – secondo fonti di Palazzo Chigi – avrebbe preso sempre più corpo l’ipotesi di vari step, che saranno valutati di volta in volta in base ai dati epidemiologici, che allenteranno o inaspriranno le norme. Pochi giorni fa, la notizia – come spiega La Stampa – della possibilità di una proroga emergenziale di altri 6 mesi – limite massimo previsto dalla Costituzione – ovvero sino al 31 dicembre, ha causato pesanti critiche all’Esecutivo arrivate da più fronti. Per questo, il Governo avrebbe ipotizzato una proroga sino al 31 di ottobre. Già martedì sera, a Montecitorio, il Ministro della Salute Roberto Speranza, in occasione delle comunicazioni – e il successivo voto – sui nuovi provvedimenti previsti dal Dpcm dal 14 luglio per la gestione di luoghi come spiagge, discoteche e locali notturni nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e di prevenzione, potrebbe comunicare la scelta della data della fine del nuovo Stato d’Emergenza.
I decreti emergenziali, diramati dal Presidente del Consiglio, hanno caratterizzato, dal punto di vista governativo, la gestione dell’emergenza sanitaria. Ma ciò è avvenuto a discapito della più alta fonte democratica, il Parlamento, che è stato del tutto esautorato dal suo ruolo. Le comunicazioni sporadiche avvenute nei mesi di marzo e di aprile dai rappresentanti dell’Esecutivo, non sono bastate per alimentare un serio dibattito – e la compartecipazione dell’opposizione alla gestione della crisi – sulle fasi più drammatiche dell’emergenza. Il Presidente emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese – dalle colonne de Il Corriere della Sera – ha scritto che esistono diversi motivi per non prorogare lo Stato d’Emergenza. In primo luogo, manca il presupposto della proroga, ovvero non si può dichiarare emergenza soltanto per il timore che possa accadere. In altre parole non si può prorogarla mentre il Paese continua la vita – quasi – di sempre.
Spiega il Professore: “Bisogna evitare evitare l’accentramento di tutte le decisioni a Palazzo Chigi. La proroga è inopportuna perché il diritto eccezionale non può diventare la regola”. La sensazione è che il Governo voglia affrontare le sfide cruciali – in campo economico – del prossimo autunno a colpi di Decreti. Eppure si pongono davanti sfide importati: la scadenza della Cassa Integrazione, i provvedimenti europei, la fine del blocco dei licenziamenti. L’opposizione – come spiega Agi – ha già annunciato battaglia. La Lega presenterà una risoluzione contro la proroga, da mettere ai voti martedì prossimo, sperando di fare andare sotto il Governo. Il Presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha criticato aspramente il Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia – che aveva definito lo Stato di Emergenza: “La nostra Arca di Noè” – mentre l’ex Premier Silvio Berlusconi, su cui con insistenza si vocifera di un’entrata in Maggioranza, invita il Governo al rispetto delle prerogative costituzionali: “Non può diventare un pretesto per una sostanziale sospensione di alcune fondamentali garanzie costituzionali”.
Fonte: Agi, La Stampa, Il Corriere della Sera
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