Oggi vertice internazionale a Trieste sul tema, mentre in Calabria si registrano le prime proteste per gli arrivi di migranti positivi al Covid. Il Viminale teme tensioni sociali nel Paese.
Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, nella giornata di oggi, a Trieste, parteciperà ad un vertice internazionale per l’organizzazione di un programma di contrasto comune, tra i Paesi dell’area mediterranea, ai flussi migratori. Oltre all’Italia, parteciperanno Francia, Malta, Spagna, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania. Durante l’incontro, il capo del Viminale, chiederà nuovamente ai Paesi membri Ue il rispetto dei patti sullo smistamento dei migranti che arrivano sulle nostre coste, accantonati a causa dell’emergenza sanitaria. Emergenza che non ha però diminuito gli sbarchi. Secondo il Ministero dell’Interno – spiega Il Corriere della Sera – al 10 luglio sono stati registrati 8.087 nuovi arrivi, nel 2019 nello stesso periodo furono 3.165. Soltanto nelle ultime 48 ore sono sbarcati in Sicilia 800 migranti, 80 dei quali sono risultati positivi al Covid. Il Viminale teme che molti siano sfuggiti ai controlli sanitari e sono state date chiare indicazioni a Prefetture e Questure di intensificare i controlli di vigilanza agli arrivi.
A tal proposito sono state date nuovi disposizioni circa l’isolamento obbligatorio per i migranti. La nave-quarantena Moby è piena in ogni ordine di posto, occupati dai migranti arrivati tramite la Ocean Viking. Il Ministro Lamorgese, di concerno con il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ha disposto oltre all’organizzazione di altre navi, l’utilizzo di caserme e di alcune strutture confiscate da utilizzare per la quarantena obbligatoria dei migranti. La nuova nave-quarantena sarà poi ormeggiata al largo delle coste orientali siciliane – per favorire poi l’eventuale trasporto dalla Calabria – mentre le caserme saranno pattugliate, giorno e notte, dai militari per evitare eventuali fughe o proteste dei residenti. Come spiega Ansa, questa è un’eventualità che preoccupa il Viminale. Nella giornata di ieri, un gruppo di cittadini, in segno di protesta per il trasferimento a Rocella Jonica – in provincia di Cosenza – di alcuni migranti positivi al Covid hanno bloccato, sdraiandosi a terra, la statale SS 18 all’altezza di Amatea.
Il Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha chiesto al Governo di reperire il più alto numero di unità navali possibile, in modo da evitare totalmente lo sbarco sul suolo calabrese dei migranti prima dei giorni di quarantena previsti. Ha spiegato Santelli: “Abbiamo combattuto il Coronavirus, al costo di grandissimi sacrifici esistenziali, sociali ed economici. Ma ora, a causa di questa incomprensibile indifferenza tutti gli sforzi compiuti dai calabresi rischiano di essere vanificati”. Il timore di proteste diffuse agita il Viminale. Secondo un rapporto dei Servizi Segreti italiani sarebbero quasi 10mila i migranti pronti a partire dalle coste africane per far rotta sull’Italia. Non solo: c’è un altro fronte caldissimo a Nord – rafforzatosi con le misure di emergenza via mare – che vede i cosiddetti “passeur” far attraversare, dietro pagamento, i migranti le frontiere con Francia, Austria e Svizzera, rendendo di fatti impossibile effettuare loro i dovuti test sanitari. Il Ministro Lamorgese ha dichiarato che: “Le reti criminali si sono organizzate per gestire il raggruppamento dei migranti in luoghi sicuri in attesa di raggiungere siti e porti”. Il piano europeo dei fondi ai Paesi nordafricani – tra cui la Libia che evidentemente non sta mantenendo i patti – consistente in un investimento di circa 1 miliardo e 200 milioni per progetti di sviluppo non ha diminuito l’impatto degli sbarchi. Si avvicina il periodo – generalmente – più complicato sul fronte immigrazione, mentre, lo stesso Viminale, si è detto preoccupato per la crescita delle tensioni sociali nel Paese. Una situazione che rischia di esplodere in tutta la sua drammaticità nei prossimi mesi.
Fonte: Il Corriere della Sera, Ansa