Per il presidente della Società Italiana di pediatria anche i bambini possono essere contagiosi e, pertanto, sopra i 3 anni devono indossare la mascherina.
I dati riportati dal Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi scendono a 13.459, registrando una decrescita di 136 persone. Nelle ultime ventiquattro ore 12 morti che portano il totale a 34.926. Il numero complessivo dei dimessi e dei guariti sale 193.978 con un incremento di 338 unità. I pazienti ricoverati scendono a 871, -28 rispetto a ieri. Nelle terapie intensive 69 assistiti, – 2 rispetto a ieri. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che ha contratto il virus è 242.363, +229 rispetto a ieri.
Dopo la questione “asintomatici” , in previsione della riapertura delle scuole prevista per settembre, torna un altro grande interrogativo: i bambini. Sono contagiosi oppure no? E, dunque, ha senso far loro indossare la mascherina durante le lezioni come vorrebbe il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina? Il dottor Alberto Villani, presidente della Società Italiana di pediatria – intervistato dalla Repubblica – ha spiegato che anche i bambini possono fungere da veicolo per il virus: “I bambini possono essere contagiosi come gli adulti. Hanno sintomi più lievi ma nella trasmissione giocano un ruolo attivo”. Il medico spiega che l’errore di aver considerato i bambini non contagiosi è stato dovuto dall’aver considerato la situazione della Cina dove, nel periodo in cui l’epidemia è emersa, le scuole erano chiuse per i festeggiamenti del capodanno. Ma i dati di altri Paesi come Brasile e Stati Uniti hanno dimostrato che i bambini possono trasmettere il Covid esattamente come gli adulti.
Villani spiega che la Società Italiana di Pediatria raccomanda, dunque, l’utilizzo della mascherina anche ai bambini sopra i 3 anni. Soprattutto – specifica il pediatra – la mascherina va indossata durante la ricreazione e in tutte le situazioni in cui è impossibile rispettare il distanziamento sociale. E per quanto riguarda una ripartenza scolastica in sicurezza il medico aggiunge: “Trovo ipocrita parlare solo ora delle difficoltà oggettive della scuola, lo sappiamo da sempre e non abbiamo mai fatto nulla. Che ogni alunno in Italia abbia solo 1,2 metri quadri di spazio a testa è grave a prescindere dalla pandemia. Speriamo almeno che il Coronavirus sia l’opportunità per risolvere i problemi strutturali della scuola”.
Sulla questione sono recentemente intervenuti alcuni tra i massimi esperti di fama internazionale. Intervistati dall’Adnkronos, gli scienziati hanno espresso, talvolta, pareri discordanti. Per il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, i bambini sono presumibilmente contagiosi mentre per il primario delle Terapie Intensive del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo e per l’infettivologo del San Martino di genova Massimo Bassetti, le evidenze dicono che la carica virale dei bambini è molto più bassa rispetto a quella degli adulti. Per il virologo Andrea Crisanti, a capo della taskforce del Veneto, non si sa ancora bene se e in che misura possano essere contagiosi ma se si riaprono gli stadi è assurdo non riaprire anche le scuole. Infine il professor Guido Silvestri ha espresso un punto di vista fuori dal coro: “Secondo molti esperti i bambini stanno soffrendo più per i danni delle “chiusure” che non per il virus. Riflettiamo su questo”.
Fonte: Repubblica, Adnkronos, Ministero della Salute
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