In Italia i casi scendono ma il virus ora potrebbe arrivare dall’Africa

Fonti francesi e libiche mettono in guardia il Governo sui nuovi sbarchi: i migranti potrebbero arrivare già infettati dal Coronavirus.

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi scendono a 13.595, registrando un decremento di 647 persone. Nelle ultime ventiquattro ore 15 morti che portano il totale a 34.914. i dimessi e i guariti segnano un incremento di 825 unità che fa salire il totale a 193.640. I ricoverati scendono a 899, – 41 rispetto a ieri. Nelle terapie intensive si trovano 71 assistiti, + 1 rispetto a ieri. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che ha contratto il virus è 242.149, +193 rispetto a ieri.

Francia e Libano lanciano l’allarme: il virus potrebbe arrivare dall’Africa

Alla gestione degli sbarchi, che sono ripresi a ritmo sostenuto, ora si aggiunge anche la gestione dell’emergenza sanitaria. Infatti, anche se in Italia i casi scendono, stando a quanto sostenuto da alcuni cronisti francesi e libici – riferisce Il Giornale – i migranti che sbarcano potrebbero arrivare già infettati dal Covid 19. I giornalisti hanno spiegato che nei Paesi nord africani da cui partono i migranti l’emergenza sanitaria non ha ancora superato la sua fase più pericolosa. Un giornalista libico residente a Tripoli, Faraj Aljarih, descrive la difficile situazione del Paese nord africano da cui salpano la maggior parte dei barconi diretti in Italia: “Il nostro Paese soffre di carenze nel sistema sanitario che non permettono di effettuare test a tappeto. Abbiamo un migliaio di casi confermati in costante aumento”. Interrogato riguardo i rischi sanitari legati all’immigrazione, Aljarih ha spiegato: “La Libia ha due governi ma nessuno dei due ha preso misure sufficienti per arginare la crisi. Il rischio che i migranti partiti dalla Libia meridionale siano positivi è concreto”. In tal senso si è espresso anche un virologo francese intervistato dal quotidiano “Liberation” il quale ha precisato che la situazione in cui attualmente versa l’Algeria è paragonabile a quella della Cina di qualche mese fa.

Il rischio che viaggiatori e migranti arrivati dal nord Africa possano portare una nuova ondata di Coronavirus in Europa è oggetto di discussione da almeno un mese. Come riporta Adnkronos a maggio si parlava di 90.000 casi di Covid-19 accertati in Africa, molti dei quali proprio nell’area settentrionale del continente. Tra i paesi più colpiti, l’Egitto con 12.764 casi e 645 decessi, l’Algeria, appunto, con 7.377 positivi e 561 morti ed il Marocco che di casi ne contava 6.972 di cui 193 fatali. Ma da maggio ad oggi – secondo gli esperti – la situazione si è aggravata. Per il momento, tra i migranti sbarcati negli ultimi giorni in Sicilia, sono stati registrati diversi casi, alcuni dei quali già in quarantena sul traghetto Moby Zazà. Resta forte la preoccupazione per la situazione sanitaria nell’isola dato che mancano strutture adatte per la quarantena obbligatoria di 14 giorni.

Nelle ultime ore sono stati fatti sbarcare – dopo 6 giorni di silenzio da parte del Viminale – i migranti a bordo della nave cargo Talia. I profughi sono stati stipati per quasi una settimana su un ponte sporco, solitamente utilizzato per trasportare animali e non igienizzato dopo l’ultimo trasporto. I rischi sanitari, per loro e per l’Italia, sono alti.

Fonte: Il Giornale, Adnkronos, Ministero della Salute

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