Il commissario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, è stato incaricato di occuparsi della ripartenza delle scuole.
Uno degli ambiti maggiormente penalizzato dall’emergenza Covid è quello scolastico. Le scuole sono chiuse ormai da mesi e c’è ancora molto fumo attorno alla loro ripartenza prevista per settembre. La poca chiarezza ha messo in difficoltà tanto insegnanti quanto genitori che, in queste settimane, sono scesi in piazza a protestare. A quanto pare ora la situazione potrebbe cambiare e a prendere in mano le redini sarebbe Domenico Arcuri, già commissario per l’emergenza Coronavirus. Come riporta la Repubblica, a rivelarlo è una prima bozza che dovrà essere confermata nel testo finale. Arcuri dovrà così occuparsi della fornitura di gel, mascherine e tutto il materiale necessario a garantire una ripartenza in sicurezza. Oltre alla fornitura dei materiali, Arcuri potrà procedere subito all’affidamento di contratti senza aspettare il trasferimento dei fondi alla contabilità speciale – riporta il AdnKronos– e non è escluso che si occuperà anche della gestione dei test sierologici per il personale.
La notizia non è stata accolta positivamente da tutti. Il primo a far sentire la sua voce è stato il segretario della Lega Matteo Salvini . Salvini – riporta il Corriere della Sera– ha commentato: Arcuri ha fallito sulle mascherine – che molti stanno ancora aspettando – e per premio il Governo lo manda ad occuparsi delle scuole dei nostri figli. E’ ora di dire basta!”.
Già qualche mese fa, nel pieno della fase 1 dell’emergenza Covid, il capo del Carroccio aveva criticato l’operato del commissario Arcuri ritenendo inadeguata la sua gestione dell’emergenza. Nello specifico Salvini – sulla sua pagina Facebook – aveva attaccato Arcuri sulla questione mascherine che, per settimane, non sono state disponibili in quantità sufficienti né per i cittadini né per il personale medico-sanitario, lasciato a combattere contro il virus senza adeguati dispositivi di protezione
Simona Contaldi
Fonte: Corriere della Sera, Matteo, Repubblica, Adnkronos