Il Pil crolla, i padri di famiglia si suicidano e 75 persone chiedono di morire

Dal 2015 ad oggi quasi 900 italiani si sono rivolti all’associazione Luca Coscioni per essere aiutati a morire come fu per Dj Fabo. Nel frattempo continuano i suicidi di chi è stato messo in ginocchio dal lockdown.

 

Dal 2015 ad oggi quasi 900 persone si sono rivolte all’associazione Luca Coscioni – il cui Tesoriere è il Radicale Marco Cappato – per avere il essere aiutati o per aiutare i propri familiari a morire. 75 solo dall’inizio del 2020, spiega la Repubblica. Si tratta di persone affette da patologie irreversibili che chiedono come fare per poter andare in Svizzera, esattamente come fece Fabiano Antoniani – alias – Dj Fabo con l’ausilio di Cappato. Tra questi salta all’occhio la lettera di Mario, un architetto tetraplegico, affetto da sclerosi multipla, costretto a comunicare e vivere attraverso i comandi vocali. Mario è cattolico eppure chiede, implora l’eutanasia perché vivere per lui, ormai, è soltanto un peso. “Sono cattolico ma la fede prescinde dai comportamenti dei singoli. Sono nullatenente ma vorrei una fine dignitosa anche io”. Le parole di Mario pongono l’accento su una questione di cui si parla poco: la Svizzera concede l’eutanasia, certo: ma a caro prezzo. Dunque se vivere ha un costo, neppure morire – talvolta – è gratis.

Marco Cappato, assolto dall’accusa di suicidio assistito nel caso di Dj Fabo domani sarà nuovamente in aula a Massa insieme a Mina Welby. I due saranno giudicati per aver aiutato a morire nel 2017 il 53enne Davide Trentini, malato di Sla. A differenza di Dj Fabo, Trentini non era attaccato alle macchine e, dunque, l’esito del processo potrebbe essere molto diverso. Infatti la Corte Costituzionale, lo scorso novembre, ha legalizzato l’accesso al suicidio assistito purché siano presenti 4 fattori: il paziente deve essere tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale; la patologia deve essere irreversibile; il paziente deve essere affetto da sofferenze fisiche o psicologiche che egli reputa intollerabili; al momento dell’atto deve essere pienamente capace di intendere e volere. Nel caso di Davide Trentini viene meno il primo requisito.

Ma non è solo una malattia incurabile a spingere una persona verso un gesto estremo. Come riporta Il Messaggero i dati dell’Osservatorio violenza e suicidio parlano chiaro: in Italia sono in aumento soprattutto i suicidi legati a fattori economici. A dirlo lo psicoterapeuta Stefano Callipo: “Non si tratta solo di imprenditori ma anche di altri tipi di lavoratori, padri di famiglia. E prevedo che, purtroppo, il picco tenderà ad aumentare”. Previsione che sembra destinata ad avverarsi visto il crollo preoccupante del Pil prospettato dalla Commissione europea. Secondo le stime, infatti, il Pil dell’Italia, nel 2020, subirà un crollo dell’11,2% – e non già del 9,5% come ipotizzato a maggio – il peggiore tra gli Stati membri, peggio addirittura della Spagna che – secondo le previsioni Ue – subirà una decrescita del 10,9% E nel 2021 prevista una risalita di appena il 6,1%. Dall’inizio del 2020 già 40 suicidi si sono registrati nel nostro Paese, di cui 25 durante i mesi di lockdown. A questi numeri allarmanti devono aggiungersi anche i tentati suicidi che, nella maggior parte dei casi, rimangono sommersi. Il rischio – ha puntualizzato lo psicoterapeuta – è che si passi da un’epidemia di Covid ad un’epidemia di suicidi. Anche i dati forniti dalla Caritas sono tutt’altro che confortanti: in seguito all’emergenza sanitaria che ha costretto al blocco del Paese, è triplicato il numero delle persone che chiede aiuto.

Fonte: Repubblica, Il Messaggero

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