Un manager di Poiana, nonostante i sintomi di Covid, ha deciso di non farsi ricoverare. Ora è in terapia intensiva. Il Governatore del Veneto Luca Zaia chiede più restrizioni e Tso per chi non accetta l’isolamento.
Il nuovo focolaio veneto, scoppiato nella città di Vicenza, ha rimesso in discussione la lettura che voleva il virus scomparso. Ma ciò che porta a galla questa vicenda è l’effettivo decadimento delle preoccupazioni in una fetta considerevole della popolazione italiana. Tutto è nato – spiega HuffingtonPost – da una viaggio in Serbia fatto da un manager della Laserjet Srl di Poiana Maggiore. Lì si sarebbe infettato l’uomo che, tornato in Italia, ha preso parte ad una festa e ad un funerale. Qualche giorno dopo, il 28 giugno, i primi disturbi respiratori che hanno reso necessario effettuare il test a cui il manager è risultato positivo. L’uomo però ha rifiutato il ricovero e non ha neppure rispettato l’isolamento obbligatorio di 14 giorni, come da protocollo. Ha continuato ad andare a lavoro, al bar, a fare la vita di sempre. Fino ad un peggioramento delle sue condizioni di salute che hanno reso necessario il trasporto presso l’Ospedale San Bartolo di Vicenza e, poche ore dopo, addirittura la rianimazione.
Questo atteggiamento ha mandato su tutte le furie il Governatore del Veneto Luca Zaia. Il leghista ha promesso, da lunedì, un’ordinanza più restrittiva e ha chiesto al Governo di prevedere il carcere, finanche il Tso, per chi, da positivo, si rifiuta di seguire le norme. Al momento risulta che il dirigente ha contagiato 5 persone – tre dipendenti vicentini dell’azienda, un veronese e una padovana. In 4 al momento sono senza sintomi, mentre una persona ha sintomi lievi. Tuttavia sono oltre 90 le persone in quarantena per essere venute in contatto con il manager. Nel frattempo l’imprenditore serbo da cui è partito il contagio è deceduto. A darne la notizia è stato proprio Luca Zaia
https://www.facebook.com/zaiaufficiale/videos/1429191613954516/?__xts__[0]=68.ARB8Q8S_0TF8DtEduswoEjLIKMojIQ71kThrFLvK7tZv7XkdeGF4h4aYejV1mBSjunzwqyOuJ2VyGW1nSJuS-LaHMZiCOZ7ciBoOI-M_lJu_Q_2_Qwa9v_ZKeQ_w91eiUJgHphaa-DJ-1b0BwX2PH3BX_YbvKfq2VjHG-Cs9SxTFnyIAyXv1R97OhPmXfZfrpnWmwoOpSzNZ-EMlUhtaFazn1UKqrjK-exKHMEz-A0cYBwW6E6FmuBghOY1j7MAfoNaqY3mlabiZUtbZ_0qy4CFoClUW3E2i2U9O8MwMTS7en7jWni8uyC7srR1c15LWhFhxX4szEAhK1umdgldZVT4QFAcIVqNQ7pAiiA&__tn__=-R
Come aggiunge Fanpage, sulla vicenda si è espresso anche il virologo Andrea Crisanti, Docente di Microbiologia all’Università di Padova. Intervistato da Radio Capital, Crisanti ha lanciato una frecciata al Governatore Zaia: “Zaia si avvale in questo momento di due esperti : uno che coordina tutti i laboratori e l’altro è un virologo. Entrambi hanno firmato la lettera di Zangrillo che dice che il virus non ci sta più, e ora lo riscopre?”. Il Professore ha ribadito che l’estate e il prossimo autunno saranno caratterizzati dal continuo nascere di piccoli focolai sul territorio. E, per restare piccoli e circoscritti sarà necessario, ogni volta – a suo dire – un intervento tempestivo e a tappeto.
Fonte: HuffingtonPost, Fanpage, Luca Zaia Facebook