Dura la reazione degli uffici di Piazzale Colonna, mentre i sindacati accusano anche violazioni sulle norme che regolano gli straordinari. Il 7 luglio il documento sarà valutato dal Tribunale di Roma.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato accusato di comportamento anti-sindacale dai rappresentanti dei lavoratori degli uffici di Palazzo Chigi per aver sospeso gli straordinari e non aver concordato orari e funzioni – nel periodo di lockdown – dello smart working. Il ricorso presentato dai sindacati contro il Premier, che verrà difeso dall’Avvocatura di Stato, sarà esaminato il prossimo 7 luglio dal Tribunale di Roma, sezione Lavoro. Il personale degli uffici di Piazza Colonna accusano i funzionari di aver violato il contratto collettivo di lavoro, da qui l’accusa di comportamento antisindacale. Come spiega Il Corriere della Sera, nel ricorso a firma dell’avvocato Dorangela Di Stefano, si accusa in particolare il Capo Dipartimento degli Affari Giuridici e Legislativi Ermanno De Francisco, e si chiede al Tribunale di annullare le sue direttivi in materia di lavoro abile. Nel documento, si legge che De Francisco – giudice del Consiglio di Stato – non ha: “Autorizzato la presenza in ufficio per una durata eccedente quella contrattualmente prevista”, ovvero 7 ore e 36 minuti per il personale dei ruoli di Presidenza del Consiglio e 7 ore e 12 minuti per il personale distaccato, proveniente da altre sedi della PA.
Durante l’emergenza, dunque, la maggioranza del personale di Palazzo Chigi è restato a casa per sei giorni a settimana, di cui quattro in modalità lavoro da remoto. Mentre un’altra fetta dei lavoratori è stata casa in totale esenzione dal servizio, percependo: “Egualmente l’intera retribuzione e lavorando un solo giorno a settimana, per 10 ore”. In base a questo, De Francisco ha sospeso gli straordinari. Palazzo Chigi, intanto, alza la voce e definisce il ricorso: “Completamente infondato», temerario e che mai potrebbe essere accolto”. Come spiega HuffingtonPost, la memoria difensiva della Presidenza del Consiglio – inviata negli uffici giudiziari sezione Lavoro del Tribunale di Roma – ricorda che il Decreto Legge 25 marzo 2020 stabilisce una limitazione: “Della presenza fisica dei dipendenti negli uffici delle amministrazioni pubbliche”. Ciò – secondo i sindacati – minerebbe la possibilità dei lavoratori di raggiungere il massimale di straordinario, anche lavorando un solo giorno a settimana. Una vicenda da non prendere sottogamba per il Premier Conte e il suo staff, che potrebbe d’un tratto trovarsi contro i dipendenti di Palazzo Chigi.
Fonte: Il Corriere della Sera, HuffingtonPost