Limite per i pagamenti in contante “Così si combatte la Mafia” dice il Governo

Nuovo limite per il contante e aumento dei controlli degli Enti preposti Stato. Molti dubbi sull’effettiva efficacia del provvedimento contro le mafie.

 

Da oggi, 1° luglio, scatta il nuovo – e al ribasso – limite per il contante, fissato a 1.999mila euro. Per tutte le transazioni superiori a tale cifra saranno necessari pagamenti elettronici (con carte o bonifici). Si tratta del terzo cambiamento in meno di 10 anni: nel 2011, l’allora Governo di Mario Monti, stabilì il limite per il pagamento in contanti a mille euro; cifra aumentata a 3mila, nel 2016 con l’Esecutivo di Matteo Renzi. Ma non è finita qui: dal momento che, dal gennaio del 2022, si tornerà sotto la soglia dei mille euro. Come spiega Il Sole 24 Ore, la norma è stata introdotta nel Decreto Legge Fiscale del 2019 e presentata dal Governo del Premier Giuseppe Conte in pompa magna come colpo all’evasione e ai pagamenti in nero (che avvengono nell’ambito lavorativo). Pesanti le sanzioni previste: da 3mila a 50mila euro per una singola operazione di pagamento, in base, chiaramente, alla gravità dell’illecito. Non esisto limiti, invece, per il movimento dei contanti sui conti correnti, sia per i prelievi che per i versamenti, in quanto non si tratta di pagamenti tra soggetti diversi. Ma, in questo ambito va aperto un certo tipo di discorso: se è vero che la mobilitazione sui propri conti è pressochè libera, è stata rafforzata la rete di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate – che ha accesso ai dati bancari – e da parte dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, che indaga sull’antiriciclaggio.

Gli operatori bancari potranno infatti segnalare operazioni sospette sui conti correnti. Si potrebbero richiedere, ad esempio, motivazioni sull’origine dei fondi depositati – quando questi superano notevolmente la cifra media dei depositi – oppure per quali motivi si voglia prelevare somme ingenti. Sarà dunque valutazione dell’operatore esaminare l’esistenza o meno di motivi di sospetto tali da giustificare la richiesta di controllo dell’Agenzia delle Entrate. Ci sono anche “accertamenti parziali”, che possono arrivare anche da segnalazioni delle Poste, specificate in “comunicazioni oggettive”, rendicontate ogni mese, su eventuali anomalie. La domanda vera è: servirà tutto questo? Non ne è convinta il Presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, come scrive Il Giornale, che mette in risalto alcune lacune del provvedimento: “I tetti imposti per legge mirano a rendere la vita complicata per chi paga cash. Ma fino a importi non rilevanti, il nero potrà continuare ad avere gioco facile rispetto ai controlli”. Già, questo perché sarà sempre possibile frazionare i pagamenti con multipli delle sogli introdotte (da 2mila in poi), e, quel denaro, non sarà ad ogni modo tracciato, continuando indisturbato a circolare. Conclude Ferrara: “È il momento peggiore per introdurre tetti al contante: con la peggiore crisi degli ultimi decenni da affrontare”

C’è un altro nodo da affrontare: i costi delle transazioni economiche. Al momento non vi è nessuna sanzione prevista per i commercianti che non posseggono un pos, ma la situazione potrebbe presto cambiare, per gioco-forza delle restrizioni, sarà impossibile non averne uno in ogni locale commerciale. Le transazioni sono gestite da società che hanno accordi con il sistema bancario ma non possono essere azzerate. E quali saranno i benefici nella lotta alla criminalità organizzata? Non molti, ha spiegato il Professore Ranieri Razzante, Docente di Intermediazione Finanziaria e Legislazione Antiriciclaggio presso l’Università di Bologna: “Non hanno contanti sui conti correnti, tranne che non svolgano attività usate smistare denaro da ripulire. Il denaro magari riciclato, una volta tassato, si legittima. Per la gioia delle associazioni criminali”. Sulla vicenda, infine, si espressa anche la Bce, che ha ricordato all’Italia come il contante serva ad includere nel circolo dei consumi fasce di popolazioni più a rischio.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore, Il Giornale

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