Fino a qualche tempo fa i Cinque Stelle erano contrari all’utilizzo delle auto blu. Ma nel recente viaggio a Mendrisio, una lunga fila di auto blu ha scortato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
Non cambiare mai idea su nulla può essere segno di chiusura mentale. Cambiarla sui valori portanti alla base del proprio Movimento, può, però, dare un’immagine di incoerenza. E’ quanto potrebbe accadere al Movimento Cinque Stelle. Nel giro di poco i pentastellati sembrano essere diventati meno rigidi sulla restituzione della diaria da parte di deputati e senatori. Dopo la protesta della deputata grillina Marialuisa Faro per il ristorante di Montecitorio chiuso la domenica, sembrano aver dimenticato le loro battaglie per le chiusure domenicali e festive e il “boicottaggio” di un posto che – a loro dire – servirebbe “pasti per privilegiati”. E – infine – un’altra battaglia messa nel cassetto pare essere quella contro le auto blu. Un paio di anni fa – ospite a Di Martedì su La7 – l’ex leader grillino Luigi Di Maio, dichiarava: “Taglieremo quelli che sono i privilegi delle auto blu. Da ora in avanti cominceremo a ristabilire un po’ di equità sociale in questo Paese. Noi abbiamo sempre preso i taxi, gli altri le auto blu”. Ma anche l’anno scorso – riporta Il Giornale – il Ministro degli Esteri precisava che avrebbe chiesto al premier Giuseppe Conte di tagliare al massimo l’impiego delle auto blu da parte dei politici. E nell’ottobre 2018, durante un viaggio istituzionale in Cina – riferiva ancora Il Giornale – l’allora leader pentastellato, con una diretta Instagram, mostrò il suo biglietto per dimostrare che lui viaggiava in Economy: “In tre mesi non ho mai preso un volo di Stato”. Disse compiaciuto il ministro. Anche se, tuttavia, il deputato Dem Michele Anzaldi – allora non alleato con i grillini – aveva spiegato che il posto che era stato assegnato a Di Maio era un 5 C, riservato alla business class. E, inoltre, si era scoperto che una volta atterrato a Pechino, il pentastellato aveva soggiornato per due notti al Four Season, un hotel 5 stelle extra lusso.
Di acqua sotto i ponti deve esserne passata parecchia da quelle dichiarazioni visto che nel suo recente viaggio a Mendrisio il capo della Farnesina è stato scortato da un corteo di auto blu.
Non è, tuttavia, la prima volta che i Cinque Stelle vengono accusati di incoerenza sulla questione “auto blu”. Infatti – riporta Il Sole24Ore – già nell’aprile 2019, nonostante Di Maio si dichiarasse “pronto a bloccare tutto“, vennero acquistate 380 auto blu. Nel dettaglio si trattava di tre lotti: il primo per 140 berline tre volumi (15,4 milioni), il secondo per 80 vetture a cinque porte (9,6 milioni) e il terzo per 160 fuoristrada 160 (23,550 milioni). In quell’occasione la vicecapogruppo del PD al Senato Simona Malpezzi disse: “Di Maio e Conte dicono che questo è il Governo del popolo. Certo: paga il popolo”
Fonte: Il Giornale, La7, Il Sole24Ore
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