La continua emorragia di senatori grillini fa vacillare la Maggioranza al Senato. Ora tutto potrebbe dipendere dal partito dell’ex Premier Matteo Renzi
La Maggioranza nelle ultime ore appare in bilico più che mai Solo un paio di giorni fa – riferisce Il Fatto Quotidiano – il senatore Alessandra Riccardi ha abbandonato lo schieramento Pentastellato per “Approdare con entusiasmo” – citando le sue dichiarazioni sui social network – tra le fila della Lega. Sull’accaduto si è espresso il segretario del Carroccio Matteo Salvini: “Se Riccardi, come altri prima di lei, è intenzionata a supportare le battaglie civili della Lega, sono onorato di accoglierla tra noi”. L’ex Ministro dell’Interno ha poi “predetto” una breve vita a questo Esecutivo che – a suo dire – rischia di trovarsi senza la Maggioranza in Senato. A sostegno delle previsioni di Salvini – riferisce Il Corriere della Sera – parlano i numeri: quattro parlamentari Pentastellati hanno lasciato la maggioranza, tre dei quali da settembre ad oggi. In totale, sono 13 i fuoriusciti del Governo Conte Bis. Contando anche i numeri che arrivano dalla Camera, la cifra ammonta a 35. Una fuga generale che fa traballare l’equilibrio – già fragile – della Maggioranza. Senza contare che è ancora aperta la questione inerente l’accettazione del fondo salvastati :al momento, almeno cinque senatori pentastellati non vogliono tornare sui propri passi e si oppongono fermamente al provvedimento.
Ma nonostante i numeri parlino chiaro, il Governo si mostra ottimista. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ritiene che la situazione sia sotto controllo: “Leggo sui quotidiani cifre inesatte: la nostra maggioranza al Senato è stabile. Abbiamo 170 senatori che sono saldamente dalla nostra parte. I numeri non sono un problema”. Anche il senatore Pierferdinando Casini ha smentito: “Non è vero che si balla, datemi retta. E’ un’illusione numerica: per un senatore che esce, ce n’è uno che entra”. Dichiarazioni che però si scontrano con quanto sta accadendo in queste ore. Il Movimento Cinque Stelle ha infatti bloccato momentaneamente le esplusioni previste per la settimana a venire, una mossa azzardata che da un lato tutela la Maggioranza del Governo ma dall’altro rischia di aumentare il malcontento di chi stava già valutando se abbandonare lo schieramento. Per mantenere la Maggioranza in Senato, il Governo necessita, vista la situazione, dell’appoggio incondizionato dei senatori a vita: tre di loro (Mario Monti, Liliana Segre ed Elena Cattaneo) sono soliti votare a sostegno dell’attuale Esecutivo. Gli altri tre (Giorgio Napolitano, Renzo Piano e Carlo Rubbia) raramente partecipano alle votazioni.
Al momento, la più grande incognita potrebbe rivelarsi Italia Viva, il partito dell’ex Premier Matteo Renzi che ha avuto proprio in questi giorni da ridire sull’operato di Conte in merito alla gestione della crisi economica. Il partito, che raggiunge a malapena il 3% nei sondaggi, potrebbe non essere pronto per tornare alle elezioni ma sicuramente è in grado di far vacillare l’esecutivo.
Fonte: Il Fatto Quotidiano, Corriere della Sera
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