Riunione notturna, il Senato ferma il taglio dei vitalizi: “Abbiamo ripristinato lo Stato di diritto”

Con 3 voti, contro 2, passa lo stop al taglio dei vitalizi. M5S, PD e Lega – a cui appartengono i Senatori che hanno votato contro – s’indignano all’unisono. Ora la decisione spetta al Presidente Casellati.

Stop al taglio dei vitalizi: Commissione al Senato boccia la delibera della Presidenza del 2018 - Leggilo.org

La Commissione Contenziosa di Palazzo Madama, in una riunione convocata nella tarda serata di ieri, ha annullato la delibera n° 14 del dell’Ufficio di Presidenza del Senato del 12 luglio del 2018 che decurtava i vitalizi degli ex parlamentari. Lo ha annunciato, in prima battuta, l’avvocato Maurizio Paniz – anch’egli ex deputato – che si è occupato del ricorso di circa 300 ex senatori e 700 ex membri della Camera. Come spiega Il Corriere della Sera, la decisione era nell’area da tempo: del provvedimento – reso operativo soltanto nell’ottobre del 2018 – era già stati segnalati passaggi ambigui e dubbie legittimità di intervento. Non l’obiettivo finale – che è ad ogni modo di indirizzo politico – ma le modalità e le forme con cui è uscito dall’Ufficio del Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. L’avvocato Paniz ha spiegato che: “È stato ripristinato lo Stato di diritto ed è stata annullata perché ritenuta ingiustificata a fronte della Corte Costituzionale e del diritto Ue”. Un provvedimento di intervento sulla riduzione degli importi – in una situazione consolidata come effettivamente è il taglio dei vitalizi – deve rispondere a cinque requisiti giurisprudenziali.

In primo luogo non deve essere retroattivo, mentre questo lo è, dal momento che colpisce i vitalizi maturati sino al 2012, quelli cioè che rientrano nel vecchio calcolo contributivo. In seconda battuta non deve avere effetti perenni (mentre il nuovo calcolo li ha); terzo luogo non deve riguardare una sola categoria, mentre in questo caso si colpivano – essendo vitalizi maturati a fine legislatura – soltanto gli ex parlamentari; poi deve essere “ragionevole”, mentre questo taglio includeva circa l’86% degli importi. Infine non indicava dove sarebbero finiti i risparmi. Paniz ha parlato chiaramente di: “Delibera decadente”, e il sospetto che – per poter piazzare un colpo veloce e di effetto propagandistico – l’allora Movimento 5 Stelle, appoggiato dalla Lega, abbia sorvolato sugli effetti dei prevedibilissimi ricorsi. Ha concluso l’avvocato Paniz: “Gli effetti sono almeno tre: il Senato può impugnare l’annullamento all’organismo di secondo grado; vanno risarciti gli arretrati, e la Camera potrebbe subire gli effetti di questa decisione”.

A voler rileggere le dichiarazioni arrivate in fretta e furia nella nottata, sembra che nessuno sia responsabile del voto in Commissione. Come spiega Repubblica, su 5 membri, lo stop è passato con 3 voti favorevoli e 2 contrari: hanno votato a favore il Presidente della Commissione Giacomo Caliendo – Forza Italia – e due membri tecnici: i professori Gianni Ballarani e Giuseppe Della Torre; hanno invece votato contro Simone Pillon e Alessandra Riccardi, ex M5S da poco passata al gruppo del partito guidato da Matteo Salvini. Lo stesso Segretario del Carroccio si scagliato contro la decisione della Commissione: “Il ripristino dei vitalizi per gli ex senatori è una vergogna”. Il Ministro degli Esteri – ex capo politico grillino – Luigi Di Maio ha espresso tutto il suo rammarico in un post su Facebook: “Sono senza parole. Se ci sono interessi da tutelare sono solo quelli dei cittadini italiani che hanno sofferto questa pandemia”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti: “Sui vitalizi una scelta insostenibile e sbagliata”. Ora la palla passa dunque al Presidente Casellati che dovrà eventualmente valutare un ricorso al Consiglio di Giurisdizione di Palazzo Madama, oppure si dovrà riscrivere in altri termini il taglio. Ma questo è solo l’inizio e la strada è ancora lunga.

 

Fonte: Repubblica, Il Corriere della Sera

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