Le disposizioni trapelate in una bozza del Piano scuola 2020-2021, che indica le linee guida per la ripresa dell’attività scolastica a settembre, hanno trovato l’opposizione di associazioni e famiglie.
Come si tornerà in classe a settembre? Frequenza scolastica in turni differenziati e organizzazione della classe in più gruppi di studio, formati anche da alunni di diverse classi ed età. Dove non previsto, si andrà a scuola anche il sabato, su delibera degli organi collegiali. Resterà l’attività didattica a distanza solo per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, in quanto le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti consentono lo svolgimento di lezioni online. Sarà dunque una ripresa delle lezioni all’insegna della diversità e della libera scelta, con una grande autonomia da parte dei presidi che decideranno il come pianificare il lavoro e cercare di garantire il ritorno allo studio. Sono queste alcune delle indicazioni contenute in una bozza del Piano scuola 2020-2021, riportate da Repubblica, che indica le linee guida per la ripresa dell’attività scolastica a settembre. Tuttavia, nel testo inviato alle parti sociali, non c’è notizia di mascherine obbligatorie né di strutture in plexiglass o divisori tra alunni, eccetto per il riferimento alle disposizioni di maggio date dal Comitato tecnico, che parlavano di un metro di distanza tra le persone e di uso obbligatorio di mascherine dai 6 anni in su.
“Ci aspettavamo delle indicazioni più specifiche, a esempio su livello minimo di servizio. Si demanda tutto a dei tavoli regionali composti da tantissime persone che avranno difficoltà a dare risposte concrete e operative”, ha commentato Antonello Giannelli, Presidente dell’Associazione nazionale presidi, a 24Mattino su Radio 24. Il rientro in aula il sabato non costituisce una soluzione, perché ciò che conta è il numero di ore di lezione effettivamente erogate. Un punto su cui, però, mancano indicazioni. Peggiora il quadro la mancanza di prospettive e di libertà di gestione dei dirigenti scolastici, del personale, delle risorse economiche e logistiche. Proteste anche da parte dei genitori, che chiedono una riapertura in presenza e in sicurezza. Costanza Margiotta, del comitato di genitori “Priorità alla scuola“, ha annunciato una manifestazione nazionale in 60 città italiane per protestare contro le linee guida fornite dal Ministro Lucia Azzolina. “Ora finalmente sappiamo che la scuola riaprirà il 14 settembre, ma non conosciamo ancora le modalità”, si legge in un post su Facebook. L’associazione ha ricordato di aver inviato, il 18 aprile, una lettera alla grillina a cui non c’è mai stata risposta. Dal Ministro, quindi, nessun segnale di chiarezza, nonostante le richieste a gran voce provenienti da ogni parte.
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“Al momento sembra che le indicazioni fornite siano assolutamente generiche e prive del necessario spessore tecnico”, ha affermato Paola Serafin, alla guida dei dirigenti scolastici per la Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori. Dovrebbero essere chiari, infatti, i comportamenti da adottare sia per quanto riguarda le misure di salute pubblica sia per le garanzie curricolari. L’autonomia scolastica non può ritenersi l’ unico strumento per affrontare la complessità della situazione, né i dirigenti scolastici possono rispondere da soli alle necessità e ai problemi. “Riteniamo essenziale l’attivazione di tavoli di coordinamento e la definizione di un chiaro protocollo sul distanziamento, sulle risorse, sull’organico e sull’orario curricolare da garantire alle famiglie”, ha aggiunto Paola Serafin. Si è espresso al riguardo anche Walter Ricciardi, il direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, presentando il rapporto Osservasalute 2019. I giovani, infatti, potrebbero contagiarsi fuori dalla scuola, in occasioni di raduni, feste e movida, per poi diffondere il contagio nelle aule. “Bisogna quindi studiare soluzioni adeguate ed essere pronti, riaprire ma tutelando la salute del personale docente e degli studenti ma soprattutto dei genitori e dei nonni dei ragazzi”, ha affermato l’esperto. Su Twitter, la posizione della ministra Lucia Azzolina, che specifica: “In merito alla riapertura delle scuole a settembre le Linee guida saranno portate domani in Conferenza Unificata. Leggo tante interpretazioni, molte sbagliate. Questo aiuta solo ad alimentare la confusione”.
In merito alla riapertura delle scuole a settembre: le Linee guida saranno portate domani in Conferenza Unificata. Leggo tante interpretazioni, molte sbagliate. Questo aiuta solo ad alimentare la confusione. #Azzolina
— Lucia Azzolina (@AzzolinaLucia) June 24, 2020
Fonte: Repubblica, Radio24