L’annuncio è stato dato dal Tesoro, ma la proroga è dal 30 giugno al 20 luglio. Scetticismo tra le associazioni di categoria. Opposizioni all’attacco.
Il Dicastero delle Finanze, guidato dal Ministro Roberto Gualtieri, ha annunciato che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, emanerà un Dpcm, che prorogherà la scadenza dei termini per il versamento di Irpef, Ires e Iva per le imprese dal 30 giugno al 20 luglio. Come spiega Repubblica, lo slittamento dell’acconto – che non interessa il saldo del 2019 e il primo acconto del 2020 cancellati dal Decreto Rilancio- interessa tutti i contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (Isa), e riguarda quasi 4,5 milioni di contribuenti potenziali. Una misura, che contando le imposte sostitutive, vale 29 miliardi l’anno per le casse dell’erario. Il provvedimento si è reso necessario data la difficoltà delle aziende italiane a causa della crisi determinata dalla pandemia Covid. Pochi giorni fa, il Premier Conte ha proposto il taglio da uno a tre punti dell’Iva, per un breve periodo, ma la sua proposta ha trovato solo il gelo della Maggioranza e delle associazioni di categorie. L’impressione è che l’Esecutivo non abbia alcun piano a lungo termine e, di certo, la proroga delle scadenze di volta in volta non sostituirà i provvedimenti anti-crisi.
Come spiega Il Giornale, il Ministro Gualtieri ha annunciato, in maniera un pò troppo ottimistica il provvedimento, con queste parole: “La proroga viene incontro alle richiesta di professionisti e imprese alle prese con un momento di gravissima carenza di liquidità a seguito della pandemia di Covid-19”. Non è certo risolutivo, sarebbe impensabile che qualcosa possa cambiare – mentre potrebbe peggiorare – nei conti delle imprese italiane. E’ un atto emergenziale a tutti gli effetti, che illumina la mancanza di idee e strategie dell’azione del Governo. Il leader della Lega e dell’opposizione Matteo Salvini, ha attaccato apertamente la Maggioranza, definendo quasi una presa in giro un provvedimento che semplicemente allontana di qualche giorni l’inevitabile realtà fatta di carenza di liquidità e certezze occupazionali: “Ma pensano che gli italiani siano scemi? La proposta della Lega e della imprese era di rimandare i pagamenti sino all’autunno. La proposta è stata bocciata”. E mentre si attende il documento finale degli Stati Generali dell’Economia, gli imprenditori sperano che il Governo sia al lavoro per un piano di rilancio. Nell’autunno prossimo la crisi farà vedere il suo volto più drammatico: a quel punto le proroghe non serviranno a molto.
Fonte: Il Giornale, Repubblica