De Benedetti: “Gli Stati Generali di Conte? Un’assoluta perdita di tempo. Facciamo la patrimoniale”

L’imprenditore Carlo De Benedetti propone d’inserire una tassa annuale sul patrimonio. Bocciati gli Stati Generali e la linea del Governo giallorosso.

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L’imprenditore – nonché ex editore della RepubblicaCarlo De Benedetti, non si è fatto problemi nel dire la sua, ospite della trasmissione Otto e Mezzo su La7. De Benedetti – riporta Il Giornale – ha esordito proponendo una tassa annuale sul patrimonio dello 0,8%, come in Svizzera: “Ci vorrebbe una patrimoniale annuale dello 0,8% come fa la Svizzera, dove non ci sono pericolosi comunisti. La patrimoniale è impopolare ma è giusta e darebbe un segno della risoluzione delle disuguaglianze sociali”. Il punto di vista dell’imprenditore non si discosta molto da quello emerso nel corso degli Stati Generali che tuttabia lui ha bocciato su tutta la linea e ha definito un’assoluta perdita di tempo, una passerella utile solo a dare visibilità al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al suo portavoce Rocco Casalino. Una messa in scena, insomma, da cui – secondo De Benedetti – non si capisce perché l’Italia dovrebbe uscire più forte visto che questo Governo e questo Premier, a suo dire, non hanno né una visione politica né un progetto per il Paese.

E ritornando, invece, su tematiche economiche a lui più vicine, De Benedetti si è dichiarato contrario alla riduzione dell’Iva: “Abbassare l’imposta sul valore aggiunto è una sciocchezza. Dieci miliardi sono un’inezia. A settembre il Governo pensa di risolvere tutto con mance e polizia: un po’ di ordine pubblico e un po’ di modesti regali”.

Del resto già agli albori dell’esecutivo targato PD- M5S, De Benedetti si era mostrato scettico. Addirittura aveva asserito che sarebbero state meglio nuove elezioni e che lui non avrebbe votato la fiducia. Sempre ospite a Otto e Mezzo – riportava Il Fatto Quotidiano – l’imprenditore aveva definito Conte un manager della politica circondato da tante marionette e lo aveva ritenuto poco coerente nella sua scelta di “sedersi” con il PD dopo aver firmato i Decreti Sicurezza. Aveva anche previsto che l’ex Premier Matteo Renzi si sarebbe staccato dai Dem per fondare un suo partito. “I padri di questo Governo sono Renzi e Grillo: non mi pare un grande albero genealogico.Non voterei la fiducia, ad agosto è successo di tutto. A Conte va il premio del trasformismo, a Renzi quello della falsità”.

Fonte: Il Giornale, La7, Il Fatto Quotidiano

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