Proseguono gli sbarchi dei migranti sulle nostre coste. Nonostante le rassicurazioni del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, già scoperti due casi positivi di Coronavirus.
I dati della Protezione Civile in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi scendono a 20.637, con una decrescita di 335 assistiti rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore 23 deceduti che portano il totale a 34.657. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale a 183.426, con un incremento di 533 persone rispetto a ieri. I pazienti ricoverati scendono a 2.038, – 276 rispetto a ieri. Nelle terapie intensive 127 pazienti, -21 rispetto a ieri. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 238.720, +218 rispetto a ieri.
In Italia, da ormai diverse settimane, i casi positivi di Coronavirus continuano a scendere. Ma il rischio di una nuova impennata verso l’alto – se non teniamo alta la guardia – potrebbe attenderci al varco. E il rischio non proviene soltanto dagli assembramenti di persone che non rispettano le misure di sicurezza previste. Anche i migranti, purtroppo, potrebbero causare una nuova diffusione dell’infezione in quanto, talvolta, provengono da Paesi dove la spia dell’allarme è ancora rossa. In Libia, ad esempio – riferisce Il Giornale – il Governo di Tripoli ha annunciato il prolungamento delle misure di sicurezza fino al 27 giugno. Inoltre, a causa delle recenti tensioni, è stato impossibile controllare l’avanzamento del Covid tra la popolazione e, di conseguenza, monitorare e isolare i casi positivi. Molto critica la situazione anche in Pakistan dove il Governo ha previsto che entro la fine di luglio i contagi arriveranno a 1 milione.
Dopo la fine del lockdown gli sbarchi sono ripresi a ritmo sostenuto. Rainews riferisce che in soli due giorni sono arrivate almeno 120 persone, partite dal Nord Africa (Libia e Tunisia). Alle difficoltà legate all’accoglienza si aggiunge ora anche il rischio che alcuni dei migranti possano essere infetti. Per il momento – riferisce Il Giornale – sono soltanto due i migranti risultati positivi al Covid: un giovane arrivato dal Pakistan il 13 giugno sbarcato in Calabria e un algerino sbarcato in Sardegna intorno a metà mese. Un caso sospetto si è verificato anche ad Agrigento ma ancora non si hanno i risultati del tampone. Qualche giorno fa il capo del Viminale Luciana Lamorgese aveva specificato che tra i migranti sbarcati in questi ultimi mesi si sono registrati pochissimi casi di contagi. Tuttavia il rischio che possano accendersi nuovi focolai non è da escludere. “Avere reso la libertà di uscire nei giovani può aver indotto a pensare che sia tutto superato, ma così non è. E’ opportuno lanciare un messaggio ai giovani: se dovesse tornare l’epidemia sarebbe un fallimento per il Paese. Supereremo questa emergenza solo se operiamo tutti con grande senso di responsabilità“. Sono le parole del ministro riferite da Rainews.
E in questo clima di ansia per nuovi possibili contagi di Coronavirus, c’è chi sfrutta la situazione a proprio vantaggio. Un’indagine iniziata nel 2018 ha portato alla luce un business attorno all’accoglienza messo in piedi da alcuni religiosi della Caritas di Bergamo. Il principale indiziato – riferisce Il Corriere della Sera – è il sacerdote don Claudio che, con la complicità del direttore dell’istituto di beneficenza Luca Bassis, avrebbe modificato le carte da presentare alla prefettura per ottenere fondi destinati ai migranti accolti nelle strutture gestite dalla Caritas.E situazione analoga si è registrata a Treviglio dove – riferisce ancora il Corriere della Sera – qualche giorno fa sono state arrestate tre persone per la gestione delle cooperative sociali legate a “Terra Promessa”. Tra gli arrestati compare anche il nome di padre Antonio Zanotti. Da quanto emerso i gestori del centro di accoglienza facevano “la cresta” sui 35 euro elargiti dallo Stato: ai richiedenti asilo veniva servito cibo scaduto e venivano costretti a lavorare senza tutele e sottopagati. Inoltre risulta che venissero falsificate le firme di alcuni migranti che avevano abbandonato il centro in modo da continuare a percepire i 35 euro previsti per ciascuno.
In tema di migranti il Governo sembra però intenzionato ad andare fino in fondo: “I decreti sicurezza hanno causato l’aumento di lavoratori irregolari: sono 30mila in più”- ha ribattuto il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese .Il Movimento Cinque Stelle si trova in una posizione più complessa dato che era al Governo insieme alla Lega quando vennero approvati i Decreti. Il capo dei grillini Vito Crimi infatti, per il momento, non si sbilancia e si dice disposto ad accettare le modifiche del provvedimento solo se proposte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nel frattempo l’Unione Europea non sembra in grado di convincere ad un cambio di rotta gli Stati membri che rifiutano di contribuire al ricollocamento come vorrebbe l’Accordo di Malta. Malta ad esempio si è rifiutata nelle ultime 24 ore di accogliere la Mare Jonio che trasportava 67 migranti. La guardia costiera ha ordinato al capitano della Mare Jonio di dirigersi in Italia. Altri tre gommoni, con complessivamente 211 migranti a bordo, sono stati condotti presso le coste italiane. Le autorità tedesche non hanno condannato il comportamento di Malta: “Accogliamo positivamente la decisione italiana di farsi carico dell’accoglienza dei migranti arrivati in questi giorni” – l’unica dichiarazione arrivata da Berlino.
Fonte: Il Giornale, Corriere della Sera, Rainews, Protezione Civile
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