Il Presidente della Repubblica ha auspicato un impegno comune dei Paesi europei sulle politiche migratorie. Intanto continuano i summit in Maggioranza per le modifiche dei Decreti Sicurezza.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Matterella, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, ha ribadito la necessità dello sviluppo e della programmazione di un piano per i flussi e le politiche migratorie dell’Unione Europea. Gli accordi firmati nell’ottobre scorso sulla ripartizione dei migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati stralciati dalla pandemia che ha impedito qualsiasi spostamento sul territorio Ue. Ma, nonostante le dichiarazioni di facciata, sono molti gli Stati che guardano con sospetto ai patti sui ricollocamento dei migranti. Nelle scorse settimane abbiamo visto la Guardia Costiera di Malta spingere i migranti in direzione dell’Italia, mentre la redistribuzione spesso viene rallentata dalla burocrazia tra i vari Stati Ue. E proprio sull’organizzazione di politiche migratorie comuni e di gestione dei flussi che verte il messaggio del Capo del Stato. In questi anni, il nostro Paese, troppo spesso è stato lasciato da solo ad affrontare il suo destino: serve un collegio europeo che rafforzi il sistema protezionistico e gestisca il programma di redistribuzione.
Come spiega Repubblica, per Mattarella l’impegno sul fronte immigrazione non può scemare: “La nostra azione di protezione e assistenza non può deflettere o indebolirsi ma deve, anzi, rafforzarsi”. Il Quirinale auspica: “Un nuovo corso dell’Ue in materia di migrazioni e asilo, nel segno di un più incisivo e condiviso impegno comune”. Il messaggio del Presidente è chiaro: l’Italia non può farcela da sola e, soprattutto, l’Europa non può girarsi dall’altra parte sperando che il nostro Paese possa gestire un ampio flusso di migranti senza alcun aiuto. La pandemia da Covid ha aggravato, ha spiegato Mattarella, ancora di più le condizioni di chi partiva dalle coste libiche o tunisine a causa di carestie o guerre. Ma ricorda la vocazione di accoglienza del nostro Paese: “L’Italia-mostra continuamente e con senso di responsabilità la sua vicinanza a coloro che affrontano tali drammatiche vicende, offrendo accoglienza e protezione”.
Il nodo principale restano i corridoi umanitari e la gestione dei flussi, oltre ad una politica Ue che lavori per la risoluzione dei conflitti in Africa del Nord. Per il Capo dello Stato, il reinsediamento dei rifugiati particolarmente vulnerabili – che fuggono cioè da Paesi in guerra o dove i diritti umani vengono continuamente calpestati – è di fondamentale importanza. E, a tal fine, vanno rafforzate le Organizzazioni Internazionali e l’Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati. Infine, Mattarella, ringrazia le forze dell’ordine per il lavoro svolto: “Un sentito ringraziamento alle Forze dell’ordine e alle amministrazioni dello Stato che forniscono i servizi necessari a garantire protezione internazionale a chi ne ha diritto”.
Decreti Sicurezza: iniziano i vertici di Maggioranza
Mentre si segnala l’aumento degli sbarchi sulle coste italiane, la Maggioranza del Governo del Premier Giuseppe Conte inizia a confrontarsi sui Decreti Sicurezza. Nei giorni scorsi, durante gli Stati Generali dell’Economia, il Presidente del Consiglio ha ribadito la volontà dell’Esecutivo di mettere mano ai provvedimenti voluti dall’ex Ministro degli Interni Matteo Salvini. Le modifiche dei Decreti, ha spiegato Conte, sono nel programma di Governo. Come scrive La Stampa, non ha portato progressi la riunione convocata al Viminale tra i partiti della Maggioranza. Il Premier, è impantanato tra il pressing del Partito Democratico, Leu e Italia Viva e l’ostruzionismo del Movimento 5 Stelle. I grillini non mollano la presa e aprono soltanto alla rilevazioni effettuate dal Quirinale.
Per il reggente e Sottosegretario agli Interni Vito Crimi, il M5S è disponibile a rivedere al ribasso le multe inflitte alle navi che soccorrono i migranti – che attualmente arrivano sino ad un milione – riportandole ad un massimo di 50mila euro. Si potrà discutere anche dell’annullamento della confisca dell’imbarcazione e, punto importante, anche sulla causa di non punibilità, ovvero per “particolare tenuità del fatto” alle ipotesi di reato di resistenza, oltraggio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, tornando alla precedente “discrezionalità” del magistrato. La strada è ad ogni modo in salita: i Decreti sono stati approvati dal M5S al Governo con la Lega e i grillini non voglio certo mettere in dubbio la struttura portante del provvedimento. Specie in un periodo così critico e già disastroso sul fronte sondaggi. Il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese lavora per strappare al prossimo Consiglio dei Ministri un ampliamento dei permessi speciali per particolari categorie a rischio (problemi psichiatrici, malattie oppure a rischio di trattamenti inumani e degradanti). Inoltre, il Viminale, cerca una mediazione su altri punti fondamentali: il dimezzamento dei tempi nei Cpr – da 180 a 90 giorni – e la possibilità dei richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe comunale.
Mario Cassese
Fonte: Repubblica, La Stampa