Non ci sono al momento indagati o ipotesi di reato, ma i Pm milanesi vogliono far luce sui presunti finanziamenti del Governo venezuelano al Movimento 5 Stelle.
La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo in merito all’articolo giornalistico apparso sul quotidiano spagnolo Abc che racconta di un presunto finanziamento da circa 3,5 milioni di euro, nel 2010, del Governo venezuelano al Movimento 5 Stelle. La presunta trattativa sarebbe stata condotta da Nicolas Madùro, allora Ministro degli Esteri oggi Presidente della Repubblica del Venezuela, e il co-fondatore del Movimento Gianroberto Casaleggio. Secondo l’inchiesta della stampa spagnola, i soldi partiti da Caracas e destinati: “Al promotore di un movimento di Sinistra rivoluzionario e anticapitalista”, sarebbero stati consegnati, in contanti, a Casaleggio, dall’ambasciatore del Paese sudamericano in Italia. Come spiega Il Corriere della Sera, il Procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, non ha ipotizzato nè indagati nè reati. Il fascicolo è stato aperto per ricostruire i fatti: se si tratti di un reale finanziamento oppure se il tutto sia una manovra ordita contro i 5 Stelle, ed eventualmente contro il Governo.
Ci sono diversi aspetti che intralciano l’eventuale lavoro della Procura milanese: in primo luogo, qualora dovesse essere accertato il finanziamento – e l’illiceità – in quanto il reato in questione, ovvero finanziamento illecito ai partiti, sarebbe già prescritto dal 2016, dal momento che occorrono 6 anni alla prescrizione per decadere su tali fatti. E anche se si provasse che Casaleggio abbia tenuto per sè i soldi – parliamo dunque di violazioni fiscali o falso in bilancio – anche in questo caso il reato risulterebbe prescritto. Come detto si lavora anche su un’altra pista: la diffamazione che avrebbe colpito il M5S, se le accuse si rivelassero infondate, e fossero state riprese acriticamente dalla stampa del nostro Paese. Il Premier Giuseppe Conte è intervenuto sulla questione cercando di chiudere un faccenda che potrebbe rivelare fastidiosa, nei giorni caldi degli Stati Generali dell’Economia: “I responsabili del M5S hanno già assicurato che si tratta di una fake news. Penso che non ci sia nulla da chiarire”.
Ma la battaglia sul campo politico è appena iniziata. Nella giornata di ieri Forza Italia ha indetto un flash mob davanti all’ambasciata venezuelana a Roma, per chiedere la verità sulla faccenda. Il Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento Ue, Antonio Tajani, ha presentato un’interrogazione a Bruxelles in cui richiede alla Commissione di indagare sui partiti nazionali che hanno ricevuto in questi anni finanziamenti dal Governo di Caracas. All’attacco dei 5 Stelle anche l’alleato di Governo e leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Giusto che si indaghi esattamente come si fece per la Lega sul caso Russiagate. Voglio sperare che le idiozie che i Cinque Stelle dicevano sul Venezuela le dicessero gratis”. Il capogruppo Dem a Palazzo Madama, Andrea Marcucci ha avvertito Di Maio e soci: “Sono e resto garantista, ma il ora il Mß faccia chiarezza”. Come aggiunge Il Messaggero, parole di condanna sono arrivate dalla Lega, dapprima con il Segretario Matteo Salvini che ha ricordato: “L’ambiguità del M5S nel primo Governo Conte sul Venezuela” e dopo con il capogruppo del Carroccio alla Camera Riccardo Molinari: “Venezuela? Neanche parlo, ormai i 5 Stelle fanno ridere da soli”.
Mario Cassese
Fonte: Il Messaggero, Il Corriere della Sera