Nel mese di aprile, causa lockdown, l’industria italiana ha registrato perdite mai viste prima. Colpiti tutti i settori. Il Premier Giuseppe Conte attende i soldi da Bruxelles.
Il settore secondario lancia l’allarme: l’industria italiana non ha mai perso così tanto sul fatturato. Secondo l’ISTAT siamo di fronte a un record negativo: nel mese di aprile, a causa del lockdown l’industria italiana ha perso circa la metà degli utili. I dati – riferisce Agenzia Italiana – parlano da soli: registrato un calo del 29,4% sul mese e del 46,9% sull’anno. Gli ordini sono diminuiti del 32,2% sul mese e addirittura del 49% sull’anno. La crisi non ha colpito solo il nostro Paese: le Nazioni della zona euro registrano in media un decremento negli utili del 17,1% – riferisce Industria Italiana – e i Paesi membri dell’Unione Europea hanno registrato una discesa del 17,3% , sempre effettuando una media tra i dati dei Paesi sottoposti al lockdown.
Ma l’Industria Italiana risulta una delle più colpite risentendo del fatto che siamo stati i primi a decidere per il blocco totale: “L’economia italiana risente del fatto che già a marzo è stato registrato un tracollo finanziario molto forte per quanto riguarda l’industria” – si legge nel rapporto dell’Istituto per le statistiche europeo. “Questo perché l’Italia è stato il primo Paese europeo a dare il via alla quarantena e alle misure di distanziamento sociale”. Le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, in Italia sono state più dure rispetto a quelle di altri Paesi: ad esempio, in Svezia nessun settore economico ha subito la chiusura completa delle attività. L’Irlanda ha addirittura mantenuto un trend positivo, registrando una crescita del fatturato del 5,5%. Peggio di noi solo il Lussemburgo con una perdita del fatturato annuale del 43,9%, anche se gli esperti ci tengono a ricordare che non si tratta di una Nazione particolarmente industrializzata e che i dati sono provvisori.
Il Fatto Quotidiano riferisce che i danni più gravi per l’industria italiana sono stati registrati sul fronte interno: il calo degli ordini per le industrie ha toccato il 53%. Pochi i settori che si salvano da questo scenario decisamente sconfortante: il calo interessa i beni di consumo (23,3%), i beni intermedi (30,9%), i beni strumentali (34,4%) e perfino l’energia (33,4%). Le flessioni negative non hanno risparmiato il comparto manifatturiero : il settore abbigliamento ha registrato una decrescita degli utili del 78,5%. Non migliore la situazione dei trasporti con una perdita del 73,5%: cifre mai viste prima nella storia dell’industria italiana. La vendita di farmaci e beni alimentari ha resistito meglio ma registra comunque una tendenza negativa: se l’industria farmaceutica ha perso appena lo 0,2% , quella alimentare deve fronteggiare un calo negli ordini del 9,5%.
Il Governo sta valutando interventi di natura finanziaria per risollevare l’Italia: “Abbiamo un piano con 187 interventi da effettuare per risollevare l’economia italiana”- ha dichiarato il Premier Giuseppe Conte in occasione della terza giornata degli Stati Generali. “Previsto lo stanziamento di 80 miliardi di euro. A settembre, dovrebbero arrivare fondi da Bruxelles“.
Fonte: Agenzia Italiana, Industria Italiana, Il Fatto Quotidiano
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