Nelle scorse ore, da Villa Pamphili, il Premier Conte ha annunciato che il Governo è al lavoro per sui Decreti del Governo giallo-verde. Pressing del PD, ma Di Maio si oppone: a rimetterci sarebbe soprattutto il Movimento.
Da Villa Doria Pamphili di Roma, dove si stanno svolgendo gli Stati Generali dell’Economia, il Premier Giuseppe Conte ha promesso un’accelerazione dell’Esecutivo su due importantissimi temi: l’abolizione dei Decreti Sicurezza e la revoca delle concessioni ad Autostrade, l’aziende della famiglia Benetton. Il Capo del Governo, in un’intervista rilasciata a Fanpage, ha ribadito che, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, lavora per la stesura finale delle modifiche ai Decreti Sicurezza approvati dall’allora Capo del Viminale, durante il Governo giallo-verde, Matteo Salvini. Spiega Conte: “Se non questa settimana, io spero già la prossima potremo ritrovarci al Consiglio dei ministri per approvare le modifiche al Decreto Sicurezza”. E, continua il Premier: “Modifiche che sono inserite già nel nostro programma con cui siamo nati come Governo e abbiamo chiesto la fiducia”. L’ottimismo di Conte appare però ingiustificato. Certo, si è passati dall’abolizione dei Decreti, alle modifiche, a seguito di un lungo braccio di ferro tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, che ormai dura, sul tema, da inizio Legislatura.
Ma la strada è ancora molto lunga e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, e il M5S, non vogliono certo subire un colpo del genere in piena crisi interna. Durante il discorso di insediamento del Conte bis – e prima ancora nel discorso di apertura della crisi istituzionale del Governo giallo-verde ad agosto scorso – il Premier ha sempre rivendicato con forza le politiche sull’immigrazione nate dall’alleanza M5S-Lega, e lo stesso hanno fatto i grillini. Modifiche strutturali ai provvedimenti potrebbero essere il segno tangibile delle forza predominante dei Dem all’interno della Maggioranza. Il M5S non vuole di certo dare questa immagine di sè, tantomeno Conte vuole offrire un fianco del genere al centrodestra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Che la questione sia piuttosto lontana dall’essere risolta, lo dimostrano le parole del responsabile del dipartimento immigrazione del PD, Marco Pacciotti: “Chiediamo di uscire da una logica emergenziale e da una visione securitaria del tema di cui i decreti Salvini sono il frutto avvelenato e chiediamo l’approvazione dello Ius Culturae”.
Come spiega La Stampa, con molta probabilità a cedere sarà la sinistra della Maggioranza: se il centrodestra dovesse, in momento del genere, cavalcare di nuovo il tema dell’immigrazione il Governo potrebbe trovarsi di nuovo sotto il fuoco nemico. E le modifiche annunciate da Conte, altro non sarebbero che le “revisioni”, richieste dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (come ad esempio le multe salate per le Ong). Ciononostante, nella giornata di ieri, incontrando a Villa Pamphili il sindacalista dell’Usb Aboubakar Soumahoro, che aveva iniziato uno sciopero della fame proprio in nome di tali battaglie, Conte, in presenza del Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e del Ministro delle Finanze Roberto Gualtieri ha ribadito che il Governo vuole superare i Decreti e vuole farlo in breve tempo. Non solo: il Premier ha promesso anche la risoluzione di un altro dossier che da tempo divide la Maggioranza, quello relativo ad Autostrade per l’Italia.
Il Premier Conte spera di offrire una sponda a Di Maio in cambio di una posizione più morbida sul Mes. Niente revoca, ma l’entrata nell’azionariato di Cassa Depositi e Prestiti e di F2i – ovvero Fondi Italiani per le Infrastrutture, la società di gestione del risparmio italiana – che prenderebbero la maggioranza dell’azienda a discapito della famiglia Benetton. Autostrade ha tempo sino al 30 giugno per dare la sua risposta alla proposta del Governo: in caso contrario – se si dovesse cioè opporre all’entrata dello Stato – è pronta la revoca (ma difficilmente si arriverà a tale soluzione). Ad ogni modo Conte spera di chiudere tutto entro fine giugno, in modo da poter passare alla cassa grillina a metà luglio, data in cui si dovrà attivare il Mes passando per il Parlamento e poi – eventualmente – utilizzarlo. La soluzione su Autostrade potrebbe ingolosire il M5S, che potrebbe portare a casa qualche risultato nel momento forse più complicato della sua storia. Ma sui Decreti Sicurezza qualcuno dovrà pur rimetterci: a chi toccherà stavolta fare un passo indietro?
Mario Cassese
Fonte: La Stampa, Fanpage
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