Il virologo Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, mette in guardia sul ritorno del Covid e spinge per un maggiore utilizzo del tracciamento tecnologico.
I dati della Protezione Civile in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi continuano a decrescere e arrivano a 24.569, – 1340 rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore 34 deceduti che portano il totale a 34.405. Il numero complessivo dei dimessi e dei guariti raggiunge quota 178.526, registrano un incremento di 1516 pazienti. I ricoverati scendono a 3.301, – 188 rispetto a ieri. Nelle terapie intensive si trovano 177 pazienti, – 30 rispetto a ieri.Sono stati eseguiti altri 46.882 nuovi tamponi per un totale di 4.965.707. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che ha contratto il virus è 237.500, + 210 rispetto a ieri.
Le previsioni del virologo Ricciardi
Non tutto è oro quel che luccica. E se ora ci rallegriamo per la ritirata del Covid assistendo al continuo calo dei contagi, c’è già chi prospetta nuovi tempi duri per l’autunno. Il virologo Walter Ricciardi, ex membro del Direttivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e consulente del Ministro della Salute Roberto Speranza, sin dall’inizio dell’epidemia nel nostro Paese, ha lanciato l’allarme sul ritorno dei contagi da Coronavirus nella stagione autunnale. Come spiega Adnkronos, il Professore Ordinario di Igiene presso l’Università Cattolica di Roma, ha invitato gli italiani a non abbassare la guardia. Nonostante il calo dei contagi, una nuova ondata è dietro l’angolo e la sua potenza dipenderà dai tempi di reattività del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Ha spiegato Ricciardi: “Dobbiamo prepararci al fatto che i numeri si alzino. Teniamoci pronti a migliaia di focolai”. Inoltre, ha aggiunto il Professore: “Il tracciamento manuale che si sta facendo in questi giorni è importante, ma è essenziale che venga potenziato col tracciamento tecnologico”. Ricciardi si riferisce all’app “Immuni”, che da qualche giorno è utilizzabile su tutto il territorio nazionale. Per poter sortire i suoi effetti è necessario che almeno il 60-70% della popolazione la scarichi.
Ricciardi ha spiegato che, la risposta tempestiva del SSN del Lazio sul nuovo focolaio di Roma, è stata possibile data la circoscrizione del fenomeno. In autunno, quando si ipotizzeranno tantissimi focolai di simili dimensioni, sarà complicato intervenire tempestivamente ed individuare tutta la catena dei contatti senza il supporto delle tecnologie per il rilevamento. Il tracciamento manuale potrebbe non offrire la stessa velocità e – di conseguenza – ritardare l’applicazione dell’obbligo di quarantena per i soggetti a rischio. Come aggiunge Il Messaggero, il virologo ha chiarito che, i parametri fissati dall’Istituto Superiore della Sanità per la valutazione del rischio di un territorio, pur essendo corretti, non possono basarsi sul solo indice Rt (ovvero l’indice di contagiosità). Ha precisato:“Quando i numeri sono bassi e c’è un focolaio come quello di questi giorni, è chiaro che l’Rt si alza subito. Dobbiamo guardare anche ai numeri assoluti e alla capacità di risposta del sistema sanitario”. Per Ricciardi, il solo indice non corrisponderebbe alla reale situazione, in rapporto al numero dei contagiati.
La questione “seconda ondata” divide dunque il mondo scientifico, così come la sua eventuale potenza. Come spiega Tgcom24, il Direttore di Malattie infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma, Massimo Andreoni, parlando del nuovo focolaio romano, ridimensiona la forza virale del ritorno dei contagi: “E’ probabile che la seconda ondata non avrà certamente le dimensioni della prima e comunque sarà diversa da come ci aspettiamo”. E conclude: “Si tratterà probabilmente di una prosecuzione di quella che abbiamo attraversato. Il virus non ha smesso di circolare e continuerà a farlo”.
Mario Cassese
Fonte: Il Messaggero, Adnkronos, Tgcom24, Protezione Civile