Resta incerta la data sulla riapertura delle scuole. Gli istituti scolastici potrebbero riaprire il 23 settembre, ma il Ministero ha precisato che al momento nulla è stato ancora deciso. Dal 15 giugno, invece, apriranno discoteche e cinema, dando inizio ufficialmente alla Fase 3.
Nella fase 3 – dal 15 giugno – apriranno teatri, cinema e discoteche. Ma le scuole rimangono un punto interrogativo. La Conferenza Stato Regioni, riporta Il Fatto Quotidiano, ha approvato le linee guida per i locali notturni da seguire nella prossima fase dell’emergenza Covid: obbligatorio indossare le mascherine quando non si riesce a mantenere le distanze; vietato consumare i drink al bancone; nei guardaroba sacchetti di plastica per giacche ed effetti personali; niente balli di coppia, ma sarà possibile ballare a distanza di due metri. Le piste da ballo saranno consentite solo in terrazze o giardini, mentre nei locali non ci sarà più l’obbligo di mantenere il metro di distanza. Gli accessi devono essere monitorati con un contapersone; si dovranno evitare assembramenti fuori dai locali; all’ingresso si potrà misurare la temperatura ai clienti. Regole rivisitate, quindi, ma che permettono di dare un po’ di respiro a tutti i lavoratori del terzo settore e dello spettacolo, ancora fermi a causa del lockdown.
Se gran parte delle attività, in Italia, sembrano sbloccarsi e il Paese sembra essere pronto a ripartire nella sua interezza, c’è un punto su cui regna ancora il caos. L’anno scolastico è ormai saltato, essendo gli Istituti scolastici stati chiusi mesi fa e rimasti tale fino ad arrivare a giugno, mese in cui si concludono le attività prima della pausa estiva. Sulla riapertura, però, non c’è ancora una data certa. Si ipotizzava che le scuole potessero riaprire tra il 15 e il 23 settembre, ma il Miur ha smentito – riporta l’Huffington Post – spiegando come “non sia ancora stata presa una decisione definitiva in merito. Tutte le ipotesi in circolazione attualmente sono, quindi, infondate e premature”. L’anno scolastico 2020-21, che prevederà un ritorno sui banchi in sicurezza con misure di prevenzione adeguate, è insomma ancora incerto. “Ogni decisione sarà comunicata, come sempre, dal ministero, tramite i propri canali istituzionali”, si legge in un comunicato del Ministero dell’Istruzione.
Il Ministro Lucia Azzolina aveva avanzato la proposta di riprendere le attività già dal 1° settembre, ma alcune Regioni punterebbero ad una riapertura almeno dopo il 10. Le elezioni previste per il 20-21 settembre complicano il quadro, in quanto non avrebbe senso aprire le scuole una settimana prima per poi richiuderle dopo pochi giorni. Una decisione che ha trovato invece l’opposizione di Francesco Sinopoli, segretario della Federazione Lavoratori della Conoscenza. “Se pensano di riaprire dopo le elezioni non si rendono conto di ciò che stanno facendo agli studenti e alla scuola pubblica”, ha commentato chiedendo al Ministero di individuare le risorse necessarie alla ripartenza, che al momento non ci sono. Da una parte, quindi, chi chiede di riaprire dopo le elezioni; dall’altra il sindacato che insiste sulla riapertura del primo settembre per i recuperi didattici. Intanto, il 17 giugno inizieranno gli esami di Maturità in presenza.
Fonte: Il Fatto Quotidiano, HuffPost