Il Premier risponde in maniera piccata al Centrodestra, mentre nessuna telecamera sarà ammessa a Villa Pamphili. Prevista conferenza stampa a fine evento. Dagli Stati Generali prenderà vita il Recovery Plan dell’Italia.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, continua i suoi incontri con i capigruppo della Maggioranza in vista degli Stati Generali dell’Economia. Nella giornata di ieri, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, hanno comunicato al Premier la volontà di non presentare le proprie proposte in occasione dell’evento di Villa Pamphili in Roma, ma durante un incontro presso Palazzo Chigi. Proprio dalla 3 giorni romana usciranno le proposte per il Recovery Plan, che l’Italia presenterà alla Commissione Ue, per l’utilizzo dei fondi del Next Generation Eu. Come spiega Il Messaggero, ad un evento a cui il Premier ha deciso di dare così tanta importanza – sia per l’Esecutivo sia per il suo cammino personale – non saranno presenti telecamere, né ci saranno dirette streaming. L’unico evento pubblico in calendario è la conferenza stampa finale, in cui verranno illustrate le conclusioni dell’evento, che si terrà tra una decina di giorni.
Le Opposizioni hanno chiesto dirette sia per gli incontri vis a vis con Conte sia per tutti gli Stati Generali. Ma questa è stata la risposta del Capo del Governo: “Mi sembra superato dal fatto che non vogliano venire. Si convinceranno che è una sede istituzionale, poi ne parliamo” ha risposto il Premier con una punta di nervosismo. Intanto, in attesa degli Stati Generali, cresce il malcontento tra le fila del Partito Democratico. Tutto si giocherà in pochi giorni, ma i dossier presenti sulla scrivania di Palazzo Chigi richiedono piani di rientro a lungo termine: ArcelorMittal, Autostrade, Alitalia, insieme alla cassa integrazione agli sgoccioli, preparano un autunno caldo sul fronte occupazionale. Il Commissario Ue per l’Economia Paolo Gentiloni ha ricordato al Governo che i fondi del Recovery non saranno disponibili prima del 2021, e urge una strategia economica sino ad allora. Nel frattempo l’Esecutivo presenterà alle Aule un’altra manovra in deficit per il bilancio. Dagli 8 ai 10 – arrivando ad un totale di 100 miliardi – per finanziare il Decreto Rilancio.
Fonte: Il Messaggero, Vista
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