Abbigliamento, settore automobilistico, mezzi di trasporto. Sono questi i settori più colpiti dagli effetti del lockdown, che hanno registrato un netto calo delle produzioni nell’ultimo mese.
Tra i settori entrati in crisi dopo l’epidemia da Coronavirus nel nostro Paese, c’è anche quello automobilistico. Ad aprile, secondo l’Istat, sono state prodotte zero auto, con un calo delle produzioni del 100% rispetto al mese di marzo. Nei primi quattro mesi dell’anno, la produzione è invece calata del 42,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. Su base annua, invece, si segnala un calo di -98,4% di produzioni. Un record negativo, che supera i valori registrati nella crisi del 2008-2009. In generale, tutti i principali settori di attività economica registrano diminuzioni tendenziali. Le più accentuate sono quelle delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori, con un calo di -80,5%. Anche la fabbricazione di mezzi di trasporto segna un trend a ribasso, con -74,0% delle produzioni. Cala anche la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, con -56,3%. Tiene, invece, la produzioni di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, con un crollo inferiore di -6,7% delle produzioni, così come industrie alimentari, bevande e tabacco, con -8,1%.
Nella media del periodo febbraio-aprile, il livello della produzione cala del 23,2% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l’energia, +0,7%; mentre ampie diminuzioni si registrano per i beni intermedi con -24,6%; beni strumentali, -21,8%); beni di consumo, 14,0%. “Ad aprile le misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 hanno determinato la forzata chiusura dell’attività di molti settori per l’intero mese”, ha commentato l’Istat, evidenziando gli evidenti effetti negativi sui livelli produttivi. In linea generale, quindi, tutti i settori sono in calo ma le industrie tessili, dell’abbigliamento, pelli e accessori e quelle della fabbricazione di mezzi di trasporto sono le più colpite, con riduzioni della produzione senza precedenti.
Anche in Germania, informa Agi, la produzione industriale tedesca è crollata del 17,9% ad aprile, dopo una flessione dell’8,9% a marzo. Il dato è peggiore delle stime che si attendevano un -16,8%. La produzione si è contratta per i beni intermedi (-13,8%), per i beni di consumo (-8,7%), per i capitali (-35,3%) ed energetici (-7,2%). Anche in questo caso, però, il crollo peggiore l’ha registrato il settore delle auto (-74,6%). Diminuite anche le costruzioni del 4,1%. Su base annua, l’indicatore si è ridotto del 25,3%. La produzione industriale spagnola ha registrato una contrazione del 21,8%; a livello annuo il calo è stato del 33,6%. Nel dettaglio, l’industria automobilistica, la più colpita, ha registrato un calo della produzione del 92% ad aprile su base annua. Tutte le fabbriche automobilistiche nel Paese, secondo produttore europeo dopo la Germania, sono rimaste chiuse per diverse settimane da meta’ marzo. La produzione è poi diminuita del 70% nei settori tessile, calzaturiero e del mobile.
Non va meglio in Francia, dove la produzione industriale è crollata del 20,1% ad aprile su base mensile dopo aver già perso il 16,2% a marzo. La produzione è crollata dell’88% nel settore automobilistico, dopo essere già diminuita del 45,1% il mese precedente. Rispetto a febbraio, calati anche i settori di produzione di tessuti, abbigliamento, pelle e scarpe (-52,1%) e metallurgia e prodotti in metallo (-50,8%).
Fonte: Istat, Agi