In Sardegna misure restrittive per chi vuole visitare le spiagge locali: stabilimenti a numero chiuso, prenotazione con il ticket e niente fumo.
L’estate 2020 in Sardegna sarà caratterizzata dalla tutela delle spiagge dell’isola con misure che andranno dal numero chiuso per i bagnanti alla pulizia costante del litorale. Così la regione sarda si prepara ad accogliere i circa 500.000 turisti italiani che, secondo il presidente Christian Solinas, si riverseranno sulle tante bellissime spiagge dell’isola. A garanzia del rispetto dei divieti, fitti controlli da parte delle Forze dell’ordine. Le limitazioni non sono state prese soltanto a causa dell’emergenza Coronavirus: a preoccupare i gestori degli stabilimenti balneari è anche la maleducazione di tanti bagnanti che gettano plastica e spazzatura in acqua o sulla sabbia.
Adesso che l’emergenza sanitaria ha reso obbligatoria la mascherina, si teme che la mole di immondizia abbandonata dai turisti possa crescere in modo esponenziale. Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, ad esempio, ha vietato l’utilizzo di plastica monouso sulle spiagge e proibito il fumo di sigari e sigarette all’interno degli stabilimenti: “L’anno scorso sono stati trovate migliaia di cicche sulle nostre spiagge, soprattutto in acqua. Non voglio stare a guardare mentre l’arenile viene distrutto”. Ma forti restrizioni saranno in vigore su tutta l’isola: a Stintino, la spiaggia di La Pelosa – riporta Agenzia Italia – accetterà turisti solo su prenotazione e previo pagamento di un ticket da 3,5€ per un massimo di 1.500 persone. Salvatore Corrias, sindaco di Baunei, ha deciso di consentire a non più di 250 persone alla volta di accedere alla spiaggia di Cala Goloritzè: “I trasgressori pagheranno multe salate, dobbiamo garantire il distanziamento sociale”.
Le spiagge dovranno essere sottoposte ad una quotidiana sanificazione volta a ridurre il rischio di nuovi focolai. Alcuni sindaci hanno preso provvedimenti originali: a Cagliari, ad esempio, è stato testato sulla spiaggia di Poeto – riporta la stampa locale – un drone soprannominato “Luigi” che, secondo il suo ideatore, il professor Roberto Facchini Hernandez, è in grado di sanificare dall’alto 16mila metri quadri di spiaggia in circa dieci minuti, risparmiando un lavoro molto faticoso agli operatori dello stabilimento balneare.
Convivere con il Coronavirus per i numerosi bagnanti che stanno già prendendo d’assalto le spiagge italiane non è facile: le vacanze sono da sempre un momento di svago ed evasione dalle regole. Per esempio, proprio in queste ore in Puglia – secondo Il Messaggero – le forze dell’ordine hanno avuto il loro bel da fare per garantire il rispetto delle regole, specialmente nella zona di Bari dove gli stabilimenti di San Girolamo e Torre Quetta sono state visitate da decine e decine di bagnanti, non tutti entusiasti delle nuove regole per il distanziamento sociale da rispettare in spiaggia: alcuni di loro hanno già trovato il sistema per aggirare i controlli, scavalcando le recinzioni per accedere alle spiagge.
Fonte: Agenzia Italia, Sardegna Live, Il Messaggero
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