Il Presidente dell’Ente previdenziale assicura i tanti in attesa della cassa integrazione di marzo e aprile e difende l’operato dell’Inps dalle critiche ricevute in queste settimane.
Pasquale Tridico, Presidente dell’Inps – in una lunga intervista rilasciata alla Repubblica, – è intervenuto sulle domande non ancora prese a carico dall’Ente previdenziale della cassa integrazione relativa ai mesi di marzo ed aprile. Secondo l’Inps, sono 419.390 i lavoratori ancora in attesa dei sussidi e Tridico sembra volerci mettere la faccia – dopo settimane di polemiche – per risolvere la questione: “Mi impegno solennemente a pagare l’arretrato in settimana. Entro venerdì 12 giugno”. Una presa di posizione a cui segue la difesa strenua di tutta la struttura previdenziale: “All’Inps ci sono lavoratori straordinari che si stanno facendo in quattro per dare una risposta a tutti: Come quelli della Sanità hanno garantito la protezione dal virus, noi abbiamo garantito la protezione sociale”.
Per Tridico, le polemiche nate nelle ultime ore sul reale numero dei lavoratori in attesa dell’assegno di cassa integrazione – arrivati ad oltre un milione e mezzo secondo le nuove stime – nasce da un fraintendimento tra le prenotazioni delle risorse, ovvero la richiesta fatta dalle aziende, e la reale richiesta di cassa integrazione fatta a fine mese. Il disavanzo è però notevole: difficile che si arrivi ad una cifra così discordante. Tenendo presente il numero dei modelli SR41 presentati – in cui viene indicato anche l’Iban del lavoratore e il numero delle ore di lavoro – si ottiene un numero certamente maggiore dei 420mila annunciati dall’Inps. I ritardi dei pagamenti, di cui si scusò anche in conferenza stampa il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per Tridico sono marginali – stando ai numeri Inps si tratta di meno del 10% delle richieste – ma sta di fatto che l’Ente, alla prima grande prova sotto la sua guida, non ha retto la pressione di un’onda d’urto forte, ma annunciata.
Come aggiunge Il Giornale, il Presidente dell’Inps ha puntato il dito contro quelli che, a suo avviso, non hanno fatto altro che approfittarsi della situazione, ammortizzando le crisi di negozi ed aziende sulle spalle dello Stato. Ha spiegato Tridico: “Stiamo sovvenzionando con la Cig anche aziende che potrebbero ripartire, magari al 50 per cento, e grazie agli aiuti di Stato preferiscono non farlo”. E continua: “Non lo fanno per pigrizia, per opportunismo. Adesso basta scrivere Covid e noi paghiamo, senza controlli, senza burocrazia, senza sindacati”. Parole che hanno scatenato dure polemiche, con il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Anna Maria Bernini che ha polemizzato contro Tridico: “Invece di chiedere scusa per i ritardi dell’Inps e ringraziare gli imprenditori che hanno anticipato l’80 per cento della cassa integrazione, non solo non fa nessuna autocritica, ma arriva perfino a mettere nel mirino le aziende”. Critiche anche da Italia Viva con la Deputata Maria Chiara Gadda che invita il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo a rimuovere sia Tridico che Arturo Parisi dall’Anpal poichè: “Danneggia anche il Governo, e si conferma totalmente inadeguato e imbarazzante”. Mentre per il Deputato leghista, Paolo Grimoldi, si tratta di parole: “Paradossali”.
Tridico, ad ogni modo, tira dritto e spiega che il sistema della cassa integrazione, di cui ha chiesto tempo fa una modifica strutturale, è complesso anche in tempi normali. Ci sono però anche dati positivi rispetto ai mesi precedenti: la richiesta di cassa integrazione è calata, nel mese di maggio, di circa il 50%. Il motivo è facilmente intuibile: molte aziende e negozi hanno riaperto. Ma il Presidente dell’Inps ci tiene a sottolineare il ruolo dell’Ente nelle tempesta Covid: “Dobbiamo dire grazie al nostro Stato sociale se il Paese, nonostante tutto, è rimasto coeso. Dobbiamo dire grazie alla Cig, ai bonus, al Reddito di Cittadinanza”. Ma quello che si prospetta dinanzi al Paese è un autunno caldissimo con tantissime vertenze aperte – ArcelorMittal, Autostrade, Alitalia -, la possibilità di licenziare dal prossimo 17 agosto e la cassa integrazione prolungata sino ad ottobre. L’unica strada, ha spiegato Tridico, sono i miliardi che arriverebbero dal piano Bei previsto dalla Commissione Ue che permetterebbe agli ammortizzatori sociali di durare sino alla fine dell’anno. Bene. Ma se la crisi dovesse perdurare?
Fonte: Repubblica, Il Giornale