“Come back, siete i benvenuti,” dice Boris Johnson agli italiani

Molti Paesi Ue hanno deciso di vietare, almeno per il momento, l’ingresso agli italiani. Diversa la posizione del britannico Boris Johnson che apre all’Italia.

Paura, diffidenza e insicurezza sono solo alcuni dei tanti sentimenti che l’epidemia virale da Covid-19 ha fatto emergere prepotentemente. Si vive ormai nel terrore di contrarre il virus o, peggio, di essere stati contagiati senza saperlo. Mentre tutto il mondo è impegnato a puntare il dito contro la matrice di quest’emergenza, gli stati membri dell’Unione Europea considerano l’ipotesi di riaprire le frontiere. Tuttavia proprio l’Italia resta, anche a distanza di quasi tre mesi, tra i Paesi più colpiti da questo nemico e molte sono le remore nei nostri confronti. Diversi tra i Paesi dell’Ue, come Grecia e Austria, hanno deciso di vietare, almeno per il momento, l’ ingresso agli italiani. Ma ecco che arriva una voce fuori dal coro e fuori dalla Ue: quella del britannico Boris Johnson. Johnson – riporta il Messaggero, – avrebbe infatti invitato i cittadini della nostra penisola a far ritorno in Gran Bretagna: “Come back, siete i benvenuti” – ha esortato il primo cittadino inglese durante una conferenza stampa. Il suo invito è rivolto principalmente agli italiani che vivono e lavorano da tempo nel Regno Unito, desiderosi di ritornare alla loro vita pre-Covid.

Tuttavia, per entrare o rientrare in Inghilterra – ha precisato – sarà necessario sottoporsi alla quarantena. “So che è un’imposizione, ma dobbiamo davvero sconfiggere questo virus.” Ha dichiarato Johnson che, a inizio epidemia non voleva applicare il lockdown. La Gran Bretagna, dopotutto, al momento conta il più alto numero di morti in Europa – riferisce Il Fatto Quotidianoed è il secondo Paese con più decessi al mondo, subito dietro agli Stati Uniti.

Il consigliere inglese contro l’Italia

Con le sue dichiarazioni Johnson ha preso le nette distanze dalle affermazioni di Neil Ferguson, epidemiologo inglese diventato famoso nel Regno Unito per aver convinto il Presidente ad adottare misure di contenimento, ma anche per essersi dimesso dall’incarico di consigliere dopo aver lui stesso violato le norme sul lockdown. La tesi sostenuta dall’epidemiologo è semplice e vede l’Italia e la Spagna come le principali responsabili della diffusione del Coronavirus in Inghilterra. A riportarne le parole è Fanpage, riferendo nel dettaglio l’intervento alla Camera dei Lord. Le accuse sarebbero state rivolte nello specifico, a Roma e Madrid adducendo la colpa ai numerosi “primi infetti” arrivati a cavallo tra febbraio e marzo. “È questo uno dei motivi per cui abbiamo una delle più grandi epidemie in Europa,con cifre ben più alte di ogni aspettativa”. Tanto accanimento contro Italia e Spagna sembrerebbe dettato dalla spasmodica ricerca di un colpevole esterno. Era stato proprio Ferguson, dopotutto, a invitare Johnson a chiudere il Paese per limitare i contagi e ora, che non fanno che aumentare, sta probabilmente cercando una causa esterna che giustifichi il fallimento delle misure adottate.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, Fanpage, Il Messagero

Simona Contaldi

 

 

 

 

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