Luca Zaia, Governatore del Veneto, ha parlato della manifestazione dei “Gilet Arancioni”, criticando quanto avvenuto. Inoltre, ha sposato la tesi di Alberto Zangrillo sulla perdita di carica virale del virus.
Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, in una lunga intervista rilasciata ad “Agorà”, su Rai Tre, ha parlato dell’imminente fase 3, che con l’apertura dei confini regionali ed extranazionali, rimette l’Italia sulla strada della “normalità” dopo oltre due mesi e mezzo di lockdown. Una Regione, quella veneta, che non ha mai rischiato di il tracollo delle strutture ospedaliere, grazie ad un modello, denominato “modello Crisanti” – dal professor Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova – divenuto un sistema da seguire su larga scala. Tamponi a tappeto, e test sierologici (il primo nel nostro Paese è avvenuto a Vo’ Euganeo) e sostegno alle aziende ospedaliere territoriali e ai medici di base, hanno permesso di affrontare la crisi sanitaria con il giusto approccio.
E proprio per tali motivi, come spiega Il Messaggero, il Presidente Zaia ha voluto rispondere a muso duro al movimento “Gilet Arancioni” riunitosi in piazza Duomo a Milano, lo scorso 30 maggio, per protestare contro le misure di lockdown – a loro dire inutili – dal momento che il virus non è mai esistito. Ha attaccato Zaia: “C’è chi nega la pandemia da Coronavirus, serve una legge per chi nega l’evidenza? Io sono per la libertà di pensiero, ma c’è un limite oltre il quale non si può andare”. Intervenendo poi sulla discussione accesa dalle dichiarazioni dal professor Alberto Zangrillo, direttore del reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano, Zaia condivide l’ipotesi di un virus ormai a bassa carica virale – ammettendo però che servono dati certi a tal prova – ma ribadendo l’importanza che hanno avuto le misure di lockdown nella battaglia sanitaria.
C'è chi nega la pandemia da Coronavirus, serve una legge per chi nega evidenze? "Io sono per la libertà di pensiero, ma c'è un limite oltre il quale non si può andare. Chi nega cose come i campi di concentramento commette un reato, punto" @zaiapresidente #agorarai pic.twitter.com/I2dC8y52CK
— Agorà (@agorarai) June 1, 2020
E sull’ipotesi, avanzata da diversi Paesi, di proibire l’ingresso ai cittadini italiani, oppure di riservare loro 14 giorni di quarantena, il Presidente Veneto non le manda a dire: “Ora si parla di quarantena per persone provenienti da Paesi a rischio. Quando lo chiedevamo noi per le persone provenienti dalla Cina ci davano dei razzisti”. Come aggiunge Ansa, la Grecia – dopo un’iniziale chiusura – ha annunciato che verranno effettuati test negli aeroporti greci, per coloro che arrivano da specifiche zone dell’Italia, come Lombardia o Veneto. Una scelta che non è piaciuta al Governatore leghista: “Mi chiedo cosa pensino i loro operatori, sono i nostri turisti che vanno lì. Sappiano che non ci vedono più”.
Fonte: Il Messaggero, Ansa