Il Direttore dell’Istituto Negri Giuseppe Remuzzi, in una lunga intervista, ha parlato dei calo drastico calo di contagi, in parte dovuto anche alla perdita di carica virale del virus. Ma gli assembramenti in diverse città d’Italia potrebbero riaprire l’incubo.
I dati della Protezione Civile relativi alla situazione odierna ci informano che gli attualmente positivi scendono a 46.175, -1811 rispetto a ieri. Si registrano 87 nuovi deceduti che portano il totale a 33.229. I dimessi e guariti salgono complessivamente a 152.844, con un incremento di 2240 persone nelle ultime ventiquattro ore. I ricoverati con sintomi sono 7094, -285 rispetto a ieri. Mentre nelle terapie intensive si trovano attualmente 475 assistiti, con un decremento di 14 pazienti rispetto a ieri.
Ad oggi il totale dei casi in Italia è 232.248, + 516 rispetto a ieri. i segnala che la Regione Marche ha effettuato un ricalcolo del numero dei deceduti e ne sono stati decurtati 11 in quanto non risultano classificabili come decessi per Covid 19.
E oltre all’evidente – e costante – calo dei contagi e dei ricoveri, arriva un’altra buona notizia: il virus potrebbe aver perso gran parte della sua carica. A sostenerlo è Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto Mario Negri di Bergamo e del Centro di Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” a Ranica, nella bergamasca. In un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, a seguito dei favorevoli dati epidemiologici rilevati che hanno permesso allentamenti importanti da qualche settimana, il professor Remuzzi ha fatto il punto sulla lotta alla pandemia nel nostro Paese. Nella settimana che ci porterà – salvo sorprese – all’apertura dei confini regionali il prossimo 3 giugno, risulta evidente la discesa della curva dei contagi e, conseguentemente, il calo dei ricoveri. Ma c’è altro: in Italia è stato sensibilmente abbattuto il tasso di mortalità e sono calati in maniera consistente i ricorsi alla terapia intensiva e sub-intensiva. Ha spiegato il Professor Remuzzi: “È cambiato il modo in cui il virus si manifesta. Forse siamo di fronte a una riduzione della carica virale. Quando è molto elevata, la malattia di solito è grave. Ora non succede più, non come prima, almeno”.
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