Il 3 Giugno è la data fissata per la riapertura dei confini italiani. Ma in Europa c’è chi prende tempo.
Non solo sarà di nuovo possibile spostarsi liberamente tra le regioni italiane a partire dal 3 Giugno ma l’allentamento delle misure restrittive potrebbe interessare anche i turisti in arrivo dall’Europa. Questa la proposta presentata dai ministri Luigi Di Maio, Dario Franceschini e Vincenzo Amendola con l’intento di aumentare il flusso di turisti verso il nostro paese. Come riporta La Repubblica, la Commissione Europea sta coordinando la riapertura tra le nazioni, cercando di limitare i danni al settore turistico che, in particolare nel nostro paese, rischia di perdere moltissimi utili in quella che potrebbe passare alla storia come l’estate più povera di sempre. La misura presentata dai tre ministri in vista del Dcpm del 3 Giugno si propone di facilitare l’accesso dei turisti provenienti dal resto dell’Europa nel nostro paese: niente quarantena per chi arriva da una nazione firmataria del Trattato di Schengen, incluse Svizzera e Principato di Monaco. Tuttavia, questa iniziativa potrebbe non essere sufficiente di fronte alla diffidenza di alcune nazioni riguardo la situazione sanitaria nel nostro paese, tra i più colpiti dal Coronavirus non solo in Europa ma in tutto il mondo.
In particolare, riporta Il Messaggero, sono i governi di Austria e Svizzera a temere che i propri cittadini possano contrarre il virus in Italia. O che siano i turisti italiani, viceversa, a dare vita a pericolosi focolai di infezione: “Accettiamo la decisione dell’Italia di riaprire i confini nazionali”, dichiara il ministro degli interni svizzero Karin Keller Sutter “Ma noi preferiamo attendere. Coordineremo la nostra riapertura con il governo italiano più avanti”. I turisti svizzeri sono stati invitati dal governo a cercare altre mete, evitando per il momento la penisola. Sutter è volata in questi giorni a Vienna dove si è confrontata con il suo collega austriaco Karl Nehammer. I controlli al confine tra Austria e Svizzera cesseranno a partire dal 15 Giugno e per quella data sono previste anche riaperture con Francia e Germania. Anche il Ministro della salute austriaco Rudolf Anschober consiglia di andare con i piedi di piombo verso una riapertura dei confini con il bel paese: “Apprezzo l’impegno dell’Italia nel contenimento della pandemia ma è troppo presto per il via libera”, ha dichiarato il ministro all’ Huff Post: “Alcune regioni sono ancora pericolosi focolai di infezione. Dobbiamo essere prudenti”. Anschober ha sostenuto la sua tesi presentando una serie di dati sulla pandemia in Europa: in Italia ci sono stati 382 contagi per 100.000 abitanti contro i 70 in Slovenia ed i 55 in Croazia, quest’ultima probabile meta di tanti turisti austriaci e tedeschi nei prossimi mesi. Qualsiasi turista proveniente dall’Italia e diretto in Austria sarà dunque sottoposto a controlli medici anti Covid e dovrà sottoporsi al tampone mentre il governo sconsiglia caldamente ai cittadini austriaci di viaggiare in Italia, cercando piuttosto una meta più sicura tra i paesi che si affacciano sull’Adriatico. La riapertura del 3 Giugno appare quindi prematura al resto dell’Europa che ritiene ancora grave la situazione nel nostro paese, specie nelle regioni del nord come Lombardia e Piemonte che sono senz’altro le più colpite.
Fonte: La Repubblica, Huff Post, Il Messaggero
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