Secondo il Gip, che ha archiviato l’indagine a carico della ventenne Deborah Sciacquatori, la ragazza avrebbe ucciso il padre violento per legittima difesa.
Si chiama Deborah Sciacquatori, oggi ha vent’anni, ma il ricordo di quanto accaduto quasi un anno esatto fa – il 20 maggio 2019 – è indelebile. Allora, Deborah era solo una ragazzina che provava a difendersi, decidendo di mettere fine una volta per tutte alle violenze che da anni colpivano lei e sua madre Antonietta, 42 anni. Studentessa modello di Monterotondo Scalo, la ragazza passò alle cronache per aver ucciso suo padre, Lorenzo Sciacquatori, ex pugile di 41 anni, con una coltellata. L’accusa a suo carico era quella di omicidio volontario premeditato. Tuttavia, informa Fanpage, l’indagine a carico della ragazza è stata archiviata. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Tivoli ha accolto la posizione del pubblico ministero Francesca Menditto, secondo cui la ragazza avrebbe agito per legittima difesa. Stando alle ricostruzioni, terrorizzata per le aggressioni nei confronti suoi e dei parenti, istintivamente Deborah avrebbe prelevato l’arma, non immaginando di usarla. Successivamente, vedendo a rischio la vita della madre, avrebbe agito senza alcuna premeditazione. “Siamo, quindi, in presenza di una difesa proporzionata all’offesa”, si legge nelle carte.
Secondo gli inquirenti non c’è dubbio che la ragazza si sia trovata di fronte a un pericolo imminente e attuale per la sua vita, per quella della madre e della nonna. Un pericolo derivante dall’escalation violenta della vittima, iniziata all’interno dell’appartamento e proseguita dopo aver interrotto la fuga delle donne e averle affrontate e aggredite. Era il 19 maggio del 2019, poco prima delle 5.00 – ricorda Repubblica – quando Lorenzo Sciacquatori, dopo aver trascorso la notte fuori, rientrò a casa ubriaco prendendo a calci e pugni la porta. Ad aprire all’uomo era stata la compagna, subito aggredita. In casa c’erano anche Deborah e la nonna. Le donne uscirono di corsa da casa, inseguite dall’uomo. Deborah, vedendo che il padre stava picchiando la madre, ha cercato di difenderle e di difendersi: prima lo ha preso a pugni con tutta la forza che aveva; poi lo ha colpito con un pugnale che aveva preso dalla cucina prima della fuga, provocandogli una forte emorragia. Dopo il fatto, il procuratore di Tivoli Francesco Menditto aveva concesso alla ragazza gli arresti domiciliari sottolineando che sarebbe stata valutata “l’eventuale esistenza della legittima difesa alla luce della condotta aggressiva dell’ uomo e del conseguente tentativo di protezione della giovane di sé stessa, della mamma e della nonna”.
Fonte: Repubblica, Fanpage