Circola in queste ore la bozza uscita dall’ultima riunione della Maggioranza. Gli assistenti civici non saranno retribuiti e, al momento, non è previsto alcun corso. Il tutto sarà coordinato dalla Protezione Civile e dai singoli Comuni.
Dopo il braccio di ferro nelle riunione di emergenza, sembra andare avanti l’idea di istituire degli assistenti civici che aiuteranno Protezione Civile e Polizia Municipale a contenere la movida in alcuni punti delle principali città italiane. Come spiega Il Corriere della Sera, gli assistenti civici non avranno compiti giudiziari – non potranno elargire multe nè chiedere il fermo – e saranno riconoscibili dalle loro casacche di colore blu. Pattuglieranno le piazze più frequentate delle nostre città e serviranno a ricordare gli obblighi di protezione e di distanziamento sociale. Nei casi che rileveranno più gravi, potranno chiamare la Polizia Locale. Non è chiaro se frequenteranno un corso prima di scendere in strada, tantomeno è chiaro di quali strumenti saranno dotati (probabilmente una ricetrasmittente collegata al Comando dei Vigili Urbani del Comune in cui operano).
Come riporta Fanpage, la bozza circolata in queste ore stabilisce il loro utilizzo in 16 ore settimanali, mentre dovrebbe essere creata una corsia per coloro che hanno fatto la domanda ed usufruiscono di un qualsiasi sussidio statale (reddito di cittadinanza, cassa integrazione, ecc…). Nel primo articolo si legge: “I Comuni possono avvalersi dei soggetti denominati ‘assistenti civici’. Il Dipartimento della Protezione civile è incaricato quindi di individuare gli aderenti all’iniziativa, sulla base di apposita procedura”. La Protezione Civile trasmetterà all’Anci la lista degli aderenti – divisi per Comune di residenza – che l’Associazione farà arrivare a ciascun ufficio comunale. Una volta che il Comune individuerà i soggetti ritenuti idonei per il volontariato, trasmetterà i dati all’Anci e di nuovo alla Protezione Civile. Saranno i singoli Comuni a stabilire dove piazzare gli assistenti civici, in base alle singole esigenze.
Gli assistenti saranno in servizio soltanto durante la fase di emergenza, in scadenza il prossimo 31 luglio. Nella bozza del provvedimento sono stati calcolati i costi dell’operazione. Si prevede un tetto massimo di 4.789.872,00 euro – che verranno messi a disposizione della Protezione Civile – divisi secondo queste ripartizioni: 3.480.000,00 euro per l’aumento delle risorse del Fondo di Solidarietà Comunale e 1.279.872,00 euro per la copertura del rischio infortuni. Nel secondo caso le risorse verranno messe a disposizione dell’Inail. Infine 30.000 euro come rimborso delle spese sostenute dall’Anci per le svolgimento delle procedure di selezione.
Fonte: Il Corriere della Sera, Fanpage