L’Italia ha ormai iniziato la convivenza con il virus e comincia a delinearsi sempre di più ciò che si può e che non si può fare.
I Dati della Protezione Civile di oggi ci informano che gli attualmente positivi sono 55.300, con una decrescita di 1.294 assistiti rispetto a ieri. Rispetto a ieri i deceduti sono 92 e portano il totale a 32.877. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 141.981, con un incremento di 1.502 persone rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi sono 8.185, con un decremento di 428 pazienti rispetto a ieri. Mentre 541 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 12 pazienti rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore sono stati eseguiti 35.241 nuovi tamponi.
Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 230.158, con un incremento rispetto a ieri di 300 nuovi casi.
E oggi hanno riaperto i battenti altre attività oltre a quelle già ripartite il 18 maggio. L’Italia, ormai, è in piena fase 2 e lotta per ripartire nonostante la presenza ancora ingombrante del Coronavirus. Dopo un’iniziale fase di incertezza e disomogeneità, le singole Regioni sembrano aver raggiunto un punto d’incontro. Nella “Conferenza delle Regioni” sono state stilate le linee guida per la riapertura sicura e disciplinata delle attività fin’ora sospese. Alcune raccomandazioni – riportate dal Messaggero – valide per tutti i settori, sono: riorganizzazione degli spazi oltre che pulizia e ricircolo d’aria frequente delle zone di affluenza. Importante è la misurazione della temperatura corporea, vietando l’ingresso nel caso in cui sia uguale o superiore 37,5 °C. Bisognerà poi riorganizzare le zone di passaggio, evitando assembramenti, e fornire un adeguato supporto informativo – segnali, cartelli, personale istruito. Si dovrà infine assicurare la messa a disposizione di distributori di disinfettanti per le mani e privilegiare le attività all’aperto. Nei luoghi chiusi – e in alcune Regioni anche all’aperto – permane l’obbligo della mascherina. Di seguito sono riportate nel dettaglio le raccomandazioni elencate nel documento ufficiale, in cui si precisa che le regole elencate sono in vigore solo per coloro che non sono appartenenti a uno stesso nucleo familiare.
Partiamo da un settore che preme a molti: le scuole. Il fatto che i bambini – specialmente quelli piccoli – siano da mesi lontani dai banchi, dagli insegnanti e dai compagni di studio e di gioco ha messo in crisi tanto loro quanto i genitori che sono rientrati al lavoro. La situazione, per il momento, si profila ben diversa da quella che abbiamo in mente. Infatti – riporta TGCom24 – anche i bambini – eccetto quelli di nidi e materne – avranno l’obbligo di indossare la mascherina durante le lezioni. Potranno abbassarla solo durante le interrogazioni. I banchi dovranno essere distanziati almeno 2 metri tra loro. Nessuna indicazione sulle lezioni a distanza che potrebbero non sparire.
Le palestre –riaperte dal 25 maggio in tutte le Regioni eccetto Lombardia e Basilicata – devono garantire il distanziamento di attrezzi e macchine. Se un attrezzo non può essere disinfettato, non potrà essere usato. Infine si vieta la condivisione di oggetti personali. Inoltre – specifica SkyTg24 – i corsi dovranno svolgersi rigorosamente senza contatto fisico nemmeno tra istruttori e corsisti. Le palestre devono informare i clienti sulle norme sanitarie con segnaletica apposita, evitare gli assembramenti magari prediligendo le prenotazioni e conservare l’elenzo delle presenze per le due settimane successive. Le persone dovranno arrivare già in tuta.
La consumazione al banco è consentita solo se verrà assicurata la distanza di un metro tra i clienti. La consumazione a buffet, invece, non è consentita. Evitare gli utensili non disinfettabili. Per le spiagge, favorire la zona ombra e un distanziamento di almeno 10 m2 tra ogni ombrellone, tra le attrezzature almeno 1.5 metri.
E’ prevista una disinfezione obbligatoria delle mani prima della manipolazione delle merci. In alternativa dovranno essere resi disponibili guanti monouso obbligatori. Per il commercio in area aperta si dovrà garantire un maggior distanziamento dei posteggi e un’ampliamento delle aree mercantili. I Comuni, dove necessario, potranno provvedere alla sospensione della vendita all’aperto.
Simona Contaldi
Fonte: Il Messaggero, SkyTg24, TgCom24, Protezione Civile
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