Nei giorni scorsi l’ex Ministro dell’Interno ha denunciato in Senato il contenuto di alcuni messaggi di una chat di magistrati che auspicavano uno stop al suo lavoro, specie sul tema immigrazione. Il giudice Palamara, si è scusato con il leader della Lega. Ma emergono nuovi particolari sulla vicenda.
Le conversazioni pubblicate nei giorni scorsi, dal quotidiano La Verità, in cui il giudice Luca Palamara – insieme ad altri suoi colleghi della Magistratura, in una chat privata – insultava il leader della Lega Matteo Salvini, hanno scosso il dibattito politico nel Paese. La vicenda risale ad agosto del 2018. Matteo Salvini, allora Ministro dell’Interno del Governo di Giuseppe Conte I, applicando i Decreti Sicurezza voluti dallo stesso Esecutivo, impediva in quei giorni l’approdo di alcune navi nel porto di Lampedusa, aprendo uno scontro con la Procura di Agrigento. Nella chat di WhatsApp il Procuratore Capo di Viterbo Paolo Auriemma e Palamara commentavano la cronaca politica di quei giorni con queste parole: ”Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. Non capisco cosa c’entri la Procura di Agrigento. Salvini ha ragione. Ma adesso bisogna attaccarlo”.
La vicenda è stata portata in Parlamento dallo stesso Salvini durante l’audizione a Palazzo Madama del Premier Conte. Ma l’ episodio è reso ancor di più gravoso dall’indagine a carico proprio di Luca Palamara – ex Presidente dell’Anm e Pm di Roma – aperta dalla Procura di Perugia, per corruzione. Palamara e altri Magistrati lavoravano – secondo l’accusa – per influenzare la guide di diverse Procure d’Italia. Salvini – riporta l’ Ansa – ha telefonato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per esprimere la sua preoccupazione sulla vicenda, anche in vista dell’udienza preliminare al Gup del Tribunale di Catania, dove il capo del Carroccio è indagato per sequestro di persona nel caso della Nave Gregoretti. Ha raccontato l’ex Ministro al Capo dello Stato: “Mi appello al Suo ruolo istituzionale, quale Presidente della Repubblica e del CSM, affinchè mi venga garantito, come deve essere garantito a tutti i cittadini, il diritto ad un processo giusto, davanti a un giudice terzo e imparziale”. Come spiega Fanpage, stamane sono arrivate le scuse di Palamara, che si dice profondamente rammaricato: “Le frasi da me espresse non corrispondono al reale contenuto del mio pensiero, come potranno testimoniare ulteriori conversazioni presenti nel mio telefono. Ho sempre agito ispirandomi al più profondo rispetto istituzionale verso il senatore Salvini”.
Fonte: Ansa, Fanpage