Italia Viva ha votato contro la mozione di sfiducia contro il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, scongiurando così una crisi di Governo. In soccorso del leader Matteo Renzi arriva l’ex ministro Maria Elena Boschi.
Alla fine i renziani non hanno votato le mozioni di sfiducia contro il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Ha perso il Centrodestra, con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che accusavano il Guardasigilli di aver gestito male la situazione nelle carceri durante l’emergenza Coronavirus. Ha perso anche Emma Bonino, che, al contrario, accusava Bonafede di essere troppo giustizialista nella gestione del dicastero. I 17 voti di Italia Viva – informa Il Fatto Quotidiano – hanno influito parecchio sull’esito finale. In totale hanno votato contro la mozione del Centrodestra in 160, a favore invece in 131. La mozione della Bonino, invece, è stata appoggiata da 124 senatori, con 158 che l’hanno respinta. “Con i nostri voti abbiano tenuto in piedi il Governo”, ha commentato Italia Viva subito dopo il voto. E in soccorso del leader del partito Matteo Renzi è arrivata anche l’ex ministro Maria Elena Boschi: “Abbiamo evitato una crisi di Governo, compiendo una scelta di responsabilità”, ha dichiarato la presidente dei deputati di Italia Viva a Zapping, su Rai Radio 1. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, infatti, aveva affermato che un eventuale voto di sfiducia avrebbe avuto pesanti conseguenze sugli equilibri della maggioranza , aprendo una crisi politica che si sarebbe sommata alla già forte crisi economica e sanitaria che sta affrontando da mesi il nostro Paese, causa Covid-19. Tuttavia, nonostante la decisione di salvare il guardasigilli, Maria Elena Boschi ha ribadito la necessità di un Ministro della Giustizia che abbia come faro la Costituzione, che prevede il garantismo. E, consapevole del ruolo chiave giocato dal partito di cui fa parte, ha sostenuto “Senza di noi ora Bonafede sarebbe a fare gli scatoloni a via Arenula…”.
Matteo Renzi – al Repubblica – ha ribadito di aver agito puramente per una questione di giustizia, senza pensare a poltrone e ad interessi politici. L’ex Premier ha richiesto di sbloccare i cantieri, di avviare una politica industriale per evitare la crisi occupazionale scatenata dalla pandemia Covid-19. L’ex Premier ha puntualizzato di aver messo da parte le sue esigenze personali per mettere davanti l’Italia. “E anche stavolta, come ad agosto per mandare a casa Salvini, siamo stati decisivi. In questo Parlamento la maggioranza si forma in un quarto d’ora. Ma non mi interessa arrivare li”. Tuttavia un po’ di rappresentanza in più non verrebbe disdegnata da Italia Viva. E a ricordarlo è stato Ettore Rosato, coordinatore del partito renziano che – manuale Cencelli alla mano – ha ammesso che il partito chiede una rappresentanza istituzionale come gli altri. L’occasione giusta – spiega Repubblica – potrebbe arrivare a metà giugno, quando ci sarà la scadenza delle presidenze di Commissione. E i renziani lì puntano, soprattutto, alla Camera. Secondo un ipotetico – ma probabile – piano renziano, l’ex ministro Boschi potrebbe essere perfetta agli Affari Costituzionali, una delle commissioni più ambita in quanto si occupa non solo di riforme e della legge elettorale ma anche di tutte le leggi di carattere ordinamentale. Italia Viva, insomma, non punterebbe a sottosegretariati o dicasteri in questo momento. Il suo obiettivo sembra occupare posizioni che possono condizionare in modo più sottile gli equilibri della Maggioranza.
Fonte: Il Fatto Quotidiano, Rai Radio 1, Repubblica,
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