Il Cancelliere austriaco guida il fronte dei rigoristi e accusa Francia e Germania di voler imporre la propria linee all’UE. La Commissione Europea ha specificato che ogni Paese che vorrà usufruire dei fondi dovrà attuare una serie di riforme.
Nei giorni scorsi la proposta della Francia e della Germania circa lo stanziamento di 500 miliardi di euro a fondo perduto garantiti sul mercato dal bilancio della Commissione Europea, sembrava potesse sbloccare la trattativa a Bruxelles sul Recovery Fund. Ma la strada è in salita, e la proposta della Cancelliera tedesca Angela Merkel e del Presidente francese Emmanuel Macron è stata gelata a stretto giro dai Paesi del blocco Nord. Questi ultimi, infatti, dall’inizio della crisi pandemica si oppongono alla creazione di un piano che preveda una mutualizzazione del debito comune in Ue. Come spiega Il Fatto Quotidiano, il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz che guida il fronte dei Paesi frugali – insieme a Svezia, Danimarca e Paesi Bassi – ha fatto sapere che è pronta una controproposta per il sostegno agli Stati Ue più colpiti dalla crisi.
In un’intervista rilasciata al quotidiano Oberösterreichischen Nachrichten, il Capo del Governo austriaco ha lasciato intendere come la proposta di Berlino e Parigi sia – a suo avviso – irricevibile: “Vogliamo essere solidali ma riteniamo che la strada giusta siano i mutui e non i contributi. Siamo convinti che il rilancio dell’economia europea sia possibile senza una comunitarizzazione dei debiti”. Che l’Esecutivo di Vienna sia sul piede di guerra, lo si intuisce anche dal diktat del Ministro per gli Affari Europei Karoline Edtstadler: “Una cosa è comunque certa: i soldi che ora vanno a Italia, Spagna oppure Francia vanno usati per superare la crisi e vanno restituiti”. La controproposta dei Paesi rigoristi ha ricevuto una prima risposta dal Governo italiano. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha accusato gli Stati contrari alle concessioni del Recovery Fund di essere miopi dinanzi alle sfide economiche che attendono l’Ue.
Si complica, dunque, il compito del Presidente della Commissione Ue Ursula von Der Leyen che dovrà trovare una proposta equilibrata da presentare al prossimo Eurogruppo previsto il 27 maggio. Intanto, proprio dalla Commissione, arrivano altre notizie che non fanno dormire sonni tranquilli né Roma né Madrid. Come aggiunge la Repubblica, il Vice Presidente, Valdis Dombrovskis, ha specificato che ogni accordo sarà collegato ad una serie di riforme e di riassetti delle finanze pubbliche degli Stati che vi aderiranno. Il piano, unito a alle linee del Semestre Europeo ed al ritorno del Patto di Stabilità, potrebbe nascondere pericolose insidie. Ha spiegato Dombrovskis: “Finanzieremo pacchetti di riforme e investimenti degli Stati membri, ci sarà un chiaro legame con le riforme e le raccomandazioni faranno da guida nel preparare i Piani di ripresa”.
Fonte: Il Fatto Quotidiano, Repubblica
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