Da lunedì 18 maggio potranno riaprire molte attività commerciali. Previste pesanti sanzioni e chiusure per chi non rispetterà le misure previste dal decreto del Governo.
Raggiunto l’accordo tra il Premier Giuseppe Conte e i presidenti delle Regioni in merito alla riapertura del Paese. E’ stato il Consiglio dei ministri ad approvare, poche ore fa, le misure che entreranno in vigore a partire dal 18 maggio e che resteranno valide fino al 31 luglio, salvo circostanze di emergenza come un forte aumento dei contagi. Dal 18 maggio – riferisce Rainews – potrà dire addio all’autocertificazione chi si sposterà all’interno della propria Regione. Saranno consentite le visite agli amici, oltreché ai congiunti, mentre permarrà il divieto di assembramenti. Potranno tirare un sospiro di sollievo i tanti lavoratori del settore terziario messi in ginocchio dalla crisi: riapriranno bar, parrucchieri e tutte le altre attività commerciali che saranno in grado di rispettare le severe norme di sicurezza volte a limitare il rischio di contagio. Previste limitazioni solo in quelle Regioni che presentano un quadro ancora preoccupante. Bisognerà invece attendere il 3 giugno per potersi spostare liberamente da una Regione all’altra o all’estero, riporta Il Sole 24 Ore.
A questa riapertura del Paese faranno comunque da contorno misure molto severe. Chi non rispetterà quanto stabilito dal decreto dovrà sborsare dai 400 ai 3000 Euro, in conformità con l’articolo 4, comma 1, del decreto legge emanato il 25 marzo 2020. In caso di comportamenti reiterati, la cifra da pagare lieviterà fino al doppio. Saranno molto dure – spiega Sky TG24 – anche le sanzioni per i proprietari di attività che non dovessero attenersi alle regole. Oltre alla multa, è prevista infatti, anche la chiusura per un periodo variabile dai 5 ai 30 giorni, a seconda della gravità dell’inf razione. Se la violazione delle norme verrà reiterata, il periodo di fermodell’attività raddoppierà. Le sanzioni pecuniarie cresceranno di un terzo qualora la trasgressione delle norme in vigore avvennisse mediante l’utilizzo di un veicolo. Non sarà dunque un vero e proprio ritorno alla normalità sullo stampo di alcune nazioni europee meno colpite dal Coronavirus che in alcuni casi hanno ripreso le manifestazioni sportive e guardano già all’estate, progettando un corridoio Covid-free per il turismo.
Fonte: Il Sole 24 ore, SkyTG24, RaiNews
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