I sequestratori di Silvia Romano, a cui il Governo italiano ha pagato diversi milioni di euro per il riscatto della ragazza, fanno parte di un gruppo di jahadisti particolarmente spietati.
Da circa 48 ore l’attenzione del Paese si è spostata su Silvia Romano la volontaria italiana rapita 18 mesi fa che è tornata, finalmente libera. Dopo lunghe trattative, il Governo italiano ha pagato il riscatto e la giovane ha finalmente potuto ar rientro in Italia e riabbracciare la sua famiglia. Oltre alla gioia per la salvezza della nostra connazionale, tuttavia, si sono alzate diverse polemiche sul riscatto pagato dal Governo italiano. Infatti sono in molti a chiedersi a cosa serviranno i soldi consegnati ai rapitori di Silvia. Il Corriere della Sera ci spiega di chi si tratta, a chi, in pratica, sono stati consegnati i soldi di milioni di italiani. Si tratta di un gruppo di estremisti dal nome Al Shebaab, e rappresentano uno dei movimenti storici dello jihadismo somalo. Si distinguono per aver aderito alla linea qaedista. Si finanziano tramite traffici, contrabbando e rapimenti.
Non si sono mai risparmiati nell’utilizzo di veicoli-bomba sia per indebolire le difese esterne sia per attacchi in zone urbane. Nel 2016 il gruppo jihadista ha cercato di far saltare in aria un jet passeggeri in partenza dal Kenya attraverso una bomba nascosta dentro un computer e portata a bordo da un kamikaze: un uomo in carrozzella supportato da due dipendenti dello scalo che erano complici dei terroristi. Per fortuna la bomba è esplosa quando l’aereo era ancora a bassa quota, il pilota ha potuto rientrare in aeroporto e il peggio è stato evitato. Recentemente, invece, gli al Shabaab hanno attaccato una base dell’intelligence Usa in Kenya uccidendo 3 americani.
La domanda che, dunque, sorge spontanea è la seguente: i milioni di euro che il Governo italiano ha pagato per la liberazione di Silvia Romano, potrebbero finire in armi utilizzate per compiere altri attentati terroristici? Denaro speso a fin di bene potrebbe trasformarsi in un finanziamento (ovviamente non voluto) in acquisto di armi che causeranno altre migliaia di morti?
E questo sembra essere il punto di vista dell’onorevole Vittorio Sgarbi il quale – a Libero – ha dichiarato che, pur essendo una vittoria umana, il fatto che lo Stato abbia trattato con dei terroristi, apre le porte a qualunque tipo di trattativa, anche con la mafia. “Abbiamo finanziato dei terroristi mentre lo Stato multava chi correva da solo in spiaggia“. E ha proseguito con un paragone davvero emblematico: ” Per lo Stato italiano Silvia Romano vale più di Aldo Moro. Moro è morto perché le istituzioni decisero di non trattare coi terroristi, mentre in questo caso il governo ha dato 4 milioni ai carcerieri islamici. Abbiamo finanziato chi combatte l’ occidente: siamo diventati complici degli jihadisti”. E l’onorevole Sgarbi, voce ancora una volta fuori dal coro, non ha risparmiato accuse nemmeno nei confronti della medesima Silvia. Infatti, secondo il deputato del Gruppo Misto, la ragazza, essendosi convertita al credo dei terroristi, è diventata loro complice. E, pertanto, secondo Sgarbi, dovrebbe essere arrestata per concorso esterno in terrorismo.
Fonte: Corriere della Sera, Libero