Quest’anno niente Italia: i turisti di lingua tedesca andranno altrove

La Germania sta valutando se rilanciare il turismo verso alcune nazioni europee. Ma l’Italia non è tra queste.

Coronavirus, i turisti tedeschi non verranno - Leggilo.org

 

Abbiamo già parlato spesso del contraccolpo terribile che il settore del turismo subirà quest’estate non solo nel nostro Paese ma in tutta Europa. Non tutti gli alberghi e gli hotel riusciranno a riaprire il 1 giugno come previsto da Conte, per non parlare di stabilimenti balneari e altre attività collegate all’enorme flusso di turisti che migra verso l’Italia ogni estate. Perfino il governo tedesco che si avvia verso una riapertura graduale di tutto il paese è estremamente prudente: spaventa l’idea che i turisti tedeschi possano tornare in patria alla fine delle vacanze e dare il via ad un nuovo focolaio dopo. Heiko Maas, Ministro degli Esteri tedesco, ha frenato l’entusiasmo dei suoi connazionali dichiarando che: “Non ci sono dati che ci inducano a considerare la riapertura dei viaggi nel prossimo futuro”. Tuttavia, tra i vertici della politica teutonica c’è chi cerca comunque soluzioni per rilanciare il turismo in Germania. Una meta molto ambita dai tedeschi la scorsa estate è stata la vicina Austria che, nel caso le previsioni di Maas si dovessero avverare, vedrà un calo del 60% nell’affluenza di turisti. Il Messaggero Veneto riporta le dichiarazioni del cancelliere federale austriaco Sebastian Kurz: “Spero di passare le vacanze in Austria e che molti miei connazionali facciano lo stesso”. Con meno di 16.000 contagi e 609 decessi, l’Austria non figura tra i paesi più colpiti dal Coronavirus nell’area europea. Per questa ragione, gli stabilimenti balneari sul lago Wörthersee e nel resto del paese si stanno attrezzando per gestire un estate all’insegna della sicurezza.

Turismo in Germania, mete “Covid-free”

Il cancelliere Kurz non è l’unico a spingere per una parziale ripresa dei viaggi tra Vienna e Berlino in occasione dell’estate: il ministro del turismo Elisabeth Köstinger appoggia l’ipotesi della creazione di un corridoio per favorire il turismo in tutte quelle nazioni limitrofe che non hanno riportato un numero eccessivo di casi di Coronavirus. Kurz strizza l’occhio anche alla vicina Croazia che, pur non confinando direttamente con la Germania, è raggiungibile senza troppi problemi per via aerea. Con solo 2.125 casi di contagio riportati e 86 decessi, la nazione affacciata sull’Adriatico sarebbe una meta sicura. D’accordo Andreji Plenkovic, primo ministro croato che in un tweet annuncia l’apertura di un dialogo con i tedeschi per garantire il flusso del turismo. Nei giorni scorsi sul tema ha scritto il quotidiano tedesco Bild. Anche se l’iniziativa non è ancora stata formalmente sottoposta al giudizio della cancelliera Angela Merkel, l’Ungheria e la Slovenia hanno già manifestato interesse per l’idea di Kurz. Esclusa dall’accordo l’Italia: il nostro paese, secondo Quifinanza, vedrà pesantissime perdite su un settore che genera il 13% del PIL, non è incluso nella lista di paesi “Covid-free” che i turisti tedeschi potrebbero visitare se il progetto fosse approvato. Del resto, l’Italia resta saldamente al terzo posto nella poco invidiabile classifica di nazioni più colpite dal Coronavirus. L’eventualità di un accordo tra Berlino e altre nazioni del centro-Europa tuttavia rappresenterebbe un ulteriore colpo al nostro settore turistico che è già appeso ad un filo: l’Istat riporta che è proprio la Germania la nazione da cui partono più turisti alla volta del nostro paese. Ma la tentazione di rinunciare alle vacanze italiane, quest’anno, è molto forte. A questo si aggiunge l’incertezza di prospettive – e norme ragionevoli – che sta affliggendo il settore. Per sapere se sarà davvero un disastro su tutta la linea non resta che attendere la risposta di Berlino.

Fonte: Istat, Bild, Quifinanza, Messaggero Veneto

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