L’ex Ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schaeuble ha commentato la sentenza della Corte Costituzionale tedesca dove si chiede alla Banca Centrale Europea di chiarire se verrà rispettato il principio di proporzionalità nel programma di aiuti dell’UE ai Paesi colpiti dalla pandemia.
Wolfang Schaeuble, Presidente del Parlamento Federale tedesco e uomo di spicco del CDU, il partito della Cancelliera Angela Merkel, in un’intervista rilasciata al giornale tedesco Redaktionsnetzwerk Deutschland, ha parlato della recente sentenza della Corte Costituzionale tedesca che si è pronunciata sul Pspp – Public Sector Purchase Programme – con cui la BCE cercherà di sostenere la crisi economica che si prospetta all’orizzonte per l’Unione Europea. Parole che stanno facendo molto discutere, anche perchè Schaeuble è stato Ministro delle Finanze, dal 2009 al 2017, del Governo tedesco e ha attraversato le crisi finanziarie del 2008 e del 2011, quando Berlino impose il rigore, e misure austere come in Grecia, a tutta l’Europa. Le parole di una personalità così di spicco del panorama politico tedesco sono un campanello d’allarme.
La Corte Costituzionale tedesca, giorni fa, aveva giudicato il programma Pspp, con il relativo acquisto di titoli, legittimo, ma sollevando il dubbio del rispetto del principio proporzionalità: per i giudici tedeschi tali interventi dovrebbero essere eseguiti in proporzione al peso economico dei singoli Paesi e l’Eurosistema non dovrebbe poter comprare più di un terzo di ogni bond emesso. Se entro tre mesi la BCE non dovesse chiarire la sua posizione, la Corte obbligherà la Bundesbank a ritirarsi dal programma e a vendere i propri titoli. Come spiega Il Sole 24 Ore, una prima e piccata risposta era arrivata dalla BCE: “In linea generale si ricorda che, in base a una giurisprudenza consolidata della Corte di giustizia, una sentenza pronunciata in via pregiudiziale da questa Corte vincola il giudice nazionale per la soluzione della controversia dinanzi ad esso pendente“. Già perchè la Corte di Giustizia UE, unica competente sulla Banca Centrale, aveva già legittimato il programma.
Nonostante la BCE intenda procedere nell’acquisto di titoli pubblici, le richieste avanzate dalla Corte tedesca sono preoccupanti per i Paesi più esposti sui mercati, a causa del loro debito pubblico, come Italia e Spagna; si rischierebbe un freno all’azione della BCE che da qualche mese sta comprando, in un quantitativo maggiore, i titoli dei due Paesi e della Francia. Come racconta Fanpage, Schaeuble si è mostrato pessimista sul braccio di ferro iniziato da Berlino: “Può succedere che in altri paesi membri dell’Ue venga messa in discussione l’esistenza dell’euro, perché ogni Corte costituzionale nazionale può giudicare per sé”. E ancora: “La situazione non fa piacere a nessuno, ma alla luce della pronuncia bisogna fare anche di più a livello politico per rafforzare l’Europa”. L’esponente di spicco della CDU, ricorda come, in ogni Paese, per un Parlamento è quasi impossibile non seguire le indicazioni previste da una sentenza costituzionale. Il Bundestag, dunque, nella sua discussione sulle manovre UE, dovrà tenerne conto. Potrebbe aprirsi un crepa sull’unità europea tanto più grave se si considera il luogo dove è iniziata: la grande Germania.
Fonte: Il Sole 24 Ore, Fanpage