Non si potrà andare al mare, ma secondo gli esperti il caldo è un alleato contro il virus

Il Coronavirus non tollera il caldo: il virologo Guido Silvestri conferma la teoria di alcuni suoi colleghi.

coronavirus estate - Leggilo

Come tutti i microrganismi infettivi per l’uomo, anche il Coronavirus ha un tallone d’Achille, finalmente individuato dalle ricerche di alcuni virologi: il Covid-19 fatica a diffondersi in un clima caldo. Questa la conclusione a cui giunge Guido Silvestri, virologo e docente presso la Emory University di Atlanta, Stati Uniti. Il professore ha confermato una teoria che molti suoi colleghi più o meno rinomati appoggiavano già da tempo. Adnkronos riporta una spiegazione dello stesso Silvestri riguardante il rapporto conflittuale che intercorre tra il Coronavirus e il caldo: “E’ risaputo che microrganismi come questo prediligono i climi freddi. Il caldo è nemico del virus perché rende difficile la diffusione tramite goccioline di fomiti”. Non è dunque il virus a essere direttamente danneggiato da un clima più mite, bensì il suo meccanismo di infezione: le particelle portate da tosse e starnuti sono debilitate dalle temperature calde. A supporto di questa sua ipotesi, Silvestri porta l’esempio del Sud-Italia: “Ci sono stati meno decessi rispetto al Nord-Italia dove le persone morivano anche dopo l’inizio del lockdown”, riporta Fanpage. “Da un lato è merito della sanità. Ma sicuramente il clima più caldo ha ostacolato la diffusione del Coronavirus”, conclude.

E’ giunto alla conclusione che i Coronavirus stia gradualmente perdendo terreno anche Massimo Ciccozzi, epidemiologo presso il Campus Bio Medico di Roma che, riporta Il Giornale, ha dichiarato: “Diminuiscono progressivamente i casi più gravi: il virus va incontro a mutazioni che lo rendono via via meno pericoloso”. La teoria di Ciccozzi, maturata in seguito a un lungo confronto con gli specialisti Robert Gallo e Davide Zella che operano negli Stati Uniti, registra un calo di infettività nel Coronavirus che scenderà progressivamente fino ad arrivare a un R0 di 0.05. L’indice R0 indica la diffusione del contagio e un valore simile rappresenterebbe di fatto la fine della pandemia. Resta ancora da verificare se queste mutazioni siano legate anche al cambiamento climatico portato dalla Primavera.

Queste buone notizie tuttavia non devono spingere la popolazione ad abbandonare imprudentemente le misure di sicurezza: “Il virus non ci mette nulla a tornare a colpire con tutta la sua forza se trova terreno fertile per farlo: evitate gli assembramenti” ha ammonito Ciccozzi. Silvestri raccomanda di seguire tre principi per continuare a limitare i contagi: monitoraggio (tramite test e tamponi), flessibilità (pronti a riaprire o chiudere le regioni in caso di nuovi focolai) e coordinazione al livello nazionale e internazionale tra governi e medici. Infine, invita alla prudenza: “Possiamo vincere questa battaglia ma non abbandoniamo la cautela: indossate le mascherine, lavate spesso le mani, rispettate la distanza di sicurezza dagli altri”.

Fonte: Adnkronos, Fanpage, Il Giornale

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