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Economia

Crisi economica, il premier olandese Mark Rutte ai netturbini: “Non daremo soldi agli italiani”

Il Ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra e il premier Mark Rutte promettono al Parlamento battaglia a Bruxelles, mentre l’Italia spinge per la sola condizione che prevede l’utilizzo del fondo per le spese sanitarie. L’accordo sembra ancora lontano. 

Il Ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra ha inviato un memorandum al Parlamento del Paese in cui si specificano, in 5 punti, le richieste per l’accettazione del Meccanismo di Stabilità Economica, strutturato sul “Pandemic Crisis Support”. La battaglia non è ancora nel vivo e avrà il suo epilogo nella prossima riunione dell’Eurogruppo prevista per il prossimo venerdì 8 maggio. Nonostante i Paesi mediterranei, abbiano spinto per un solo vincolo per l’accesso al Fondo Salva-Stati, legato alla condizionalità delle spese sanitarie, i Paesi del Nord Europa spingono per un maggiore controllo sulle finanze pubbliche degli Stati aderenti per il rispetto dei termini di rientro del prestito. Condizioni molto rischiose per il nostro Paese, che potrebbe ritrovarsi a dover fare i conti con i controlli sulle finanze da parte della Commissione UE e BCE. Ma ci sono anche altri aspetti dell’accordo di massima a cui sono arrivati in UE da parte del Governo guidato da Mark Rutte.

Come spiega HuffingtonPost, la nuova linea di credito, secondo gli accordi del 9 aprile scorso, sarebbe operativa a partire dal primo giugno, insieme ai 540 miliardi di euro previsti dagli altri pacchetti collegati al Mes, come Bei e Piano Sure. La data potrebbe essere anticipata al 14 maggio se dovesse arrivare un’ampia convergenza sugli accordi nella prossima riunione dell’Eurogruppo. Ma è un “se” molto grande. Per l’Italia si parla di una cifra vicina ai 36 miliardi di euro, trattandosi del 2% del Pil di ciascun Stato. Mentre anche in Germania si inizia a discutere della possibilità di trattare con i Paesi mediterranei, la linea del rigore dell’Olanda crea alte tensioni a Bruxelles. Secondo Hoekstra, gli Stati aderenti, dovrebbero un memorandum in cui si impegnano ad utilizzare la linea di credito per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19. Il Ministero delle Finanze chiede inoltre di specificare la dura della linea di credito, che dovrebbe essere soltanto adeguata al periodo della crisi sanitaria, e questo sembra limitare di molto l’utilizzo dei fondi, nell’ottica di una pandemia che, stando alle dichiarazioni della Comunità Internazionale Scientifica, tornerà con varie ondate sino alla scoperta di un vaccino.

Il punto cruciale del documento inviato da Hoekstra al Parlamento riguarda i controlli. Scrive il Ministro: “Importante che le procedure per la concessione di finanziamenti da parte del Mes, come previsto dal trattato Mes, vengano adeguatamente monitorate“. E ancora: “Analisi dei rischi per la stabilità finanziaria, sostenibilità del debito e necessità di finanziamento”. Una richiesta che sembra allontanarsi, e di molto, dall’accordo raggiunto e dall’interpretazione del Paesi mediterranei del Mes, che si concentra al controllo sulla destinazione delle spese. Quinto punto si occupa della durata del prestito: l’Italia chiede un prestito quantomeno decennale, che non rischi di gravare troppo sui conti pubblici. L’Olanda chiede invece: “Linee di credito brevi, dal momento che la cosa riguarda prestiti a paesi che sono anche attivi sul mercato, a tassi di interesse ragionevoli”.

Olandesi critici anche verso il costo dei prestiti stessi. Il Direttore del Mes, Klaus Regling, ha proposto nelle scorse settimane di ridurre i tassi di interesse, mentre il Governo de L’Aia chiede che siano superiori ai costi sostenuti dallo stesso Mes. Conclude Hoekstra: “I Paesi Bassi hanno sempre sottolineato l’importanza di queste condizioni politiche, per assicurarsi che gli Stati membri emergano più forti da una crisi economica e finanziaria”. Si annuncia quindi una settimana caldissima sui tavoli di Bruxelles. Intanto sta facendo molto discutere, come spiega La Stampa, e in un certo senso si spiega l’aria che tira ad Amsterdam sull’argomento, il video pubblicato dai media olandesi in cui il Primo Ministro Rutte dialoga con un netturbino all’interno di uno stabilimento per il trattamento dei rifiuti: “Non dare soldi agli italiani”, urla l’operaio; “No, no, me lo ricorderò“, risponde Rutte alzando il pollice.

Fonte: HuffingtonPost, La Stampa

 

Pubblicato da
Mario Cassese

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