Anche durante la fase di lockdown sono proseguiti sbarchi autonomi. Solo in questi primi giorni di maggio sono sbarcati oltre 300 migranti sulle nostre coste.
Nonostante la chiusura dei porti durante la fase di lockdown, gli sbarchi sono proseguiti. Certo, non attraverso i canali ufficiali delle navi Ong. I migranti, durante questi mesi, sono arrivati attraverso i cosiddetti “barchini” e sono sbarcati autonomamente sulle nostre coste. Durante il lockdown – riferisce la Repubblica – sarebbero avvenuti circa 700 sbarchi di cui la metà in questi primi giorni di maggio. Questa notte sono sbarcati ben 156 migranti a Lampedusa che vanno ad aggiungersi ai 200 sbarcati nel weekend. Ora sono tutti stipati sul molo Favaloro e il sindaco Totò Martello ha già lanciato l’allarme sia per tutelare la salute della popolazione sia affinché non venga danneggiato ulteriormente il turismo su cui l’isola vive.
Altri 29 migranti sono stati rintracciati dalla polizia dopo essere sbarcati autonomamente sulla spiaggia di Torre Salsa. Tuttavia sembrerebbe che a bordo vi fossero almeno 50 persone e, al momento, degli altri 21 non ancora rintracciati non si sa nulla. E’ già stata segnalato un altro gommone in zona Sar maltese. A bordo vi sarebbero 46 persone tra cui donne e bambini e, purtroppo, starebbero imbarcando acqua. La situazione sta diventando davvero grave non solo per la difficoltà di accoglierli ma anche per il momento particolarmente critico in cui stiamo vivendo. Il Coronavirus, ormai, ha preso piede anche in Africa e, dunque, tra coloro che sbarcano potrebbero esserci anche soggetti infetti. Il Viminale ha assicurato che presto a Lampedusa e Pozzallo arriverà una seconda nave che verrà utilizzata per ospitare immediatamente i nuovi arrivi senza farli sbarcare mettendo, potenzialmente, a rischio la popolazione.
Recentemente il sindaco di Lampedusa – intervistato dal Quotidiano di Sicilia – aveva lamentato la situazione pesante in cui l’isola sta versando e aveva chiesto aiuto al Governo. “Qui sull’isola mi guardano come se fossi io a chiamarli. ma io non ho potere d’intervento diretto. Ecco perché chiedo alle istituzioni, non solo nazionali, di mettere a punto un meccanismo per controllare i flussi, per redistribuire automaticamente i migranti e gestire la quarantena. Non possono lasciare tutto sulle nostre spalle”. Ma, mentre il sindaco di Lampedusa chiede una redistribuzione, la titolare del Dicastero dell’Agricoltura, la renziana Teresa Bellanova, si sta concentrando, invece, su un altro fronte. Secondo Bellanova i migranti sono fondamentali per le aziende agricole, per la raccolta di frutta e verdura. E, pertanto, sta spingendo affinche vengano regolarizzati.
Anche il segretario della Cgil Maurizio Landini – a Radio Capital – ha sostenuto che è urgente procedere con la regolarizzazione dei migranti. Non solo per ragioni di solidarietà ma anche per combattere il caporalato e per tutelare la salute, specialmente durante questa emergenza legata al Covid 19. “Sarebbe un atto d’ intelligenza regolarizzare i migranti per la nostra salute e anche per la loro”. Infatti – come già aveva spiegato l’ex Ministro dell’Interno Marco Minniti – avere migranti non registrati sul territorio, comporta anche avere potenziali “untori”. Se gli immigrati non sono regolari allora non vengono controllati dal punto di vista sanitario e, in questo momento, l’Italia non può davvero permetterselo. Già in occasione della festa del lavoro del 1 maggio, Landini – riportava Il Fatto Quotidiano – aveva lanciato un chiaro messaggio: l’emergenza Coronavirus ha fatto emergere la fragilità del nostro modello economico e produttivo.“Sarà proprio il lavoro delle eprsone che sconfiggerà il virus. Il virus ci indica la strada, ci sta dicendo che lavoro e sicurezza devono essere un riferimento per tutti… Al centro devono stare i diritti delle persone”.
Fonte: Repubblica, Quotidiano di Sicilia, Radio Capital, Il Fatto Quotidiano