La virologa dell’ospedale Sacco, la dottoressa Gismondo, sostiene che, durante la fase due, i contagi da Coronavirus potrebbero tornare a salire.
Chi pensava che il 4 maggio fosse l’ora del “liberi tutti” sbagliava di grosso. Lo ha chiarito anche il premier Giuseppe Conte che ha invitato tutti ad avere, ora più che mai, maggior senso di disciplina e di responsabilità per evitare una nuova ondata di contagi. E, purtroppo, c’è chi già preannuncia che ci sono buone probabilità che i contagi tornino ad aumentare. A pronunciarsi è stata la dottoressa Maria Rita Gismondo, virologa dell’ospedale Sacco di Milano, la stessa che, all’inizio dell’epidemia, sosteneva si trattasse di “poco più di una banale influenza“.
Ma la Gismondo ha fatto ben presto marcia indietro e ora è tra le principali voci a sostegno di atteggiamenti prudenti e massima attenzione ai sintomi. La dottoressa Gismondo – intervistata dall’Adnkronos – ha spiegato che il pericolo maggiore è rappresentato da un uso più massiccio dei mezzi pubblici. Infatti, durante la fase uno, molte attività produttive erano ferme. E molti lavoravano da casa in modalità smart working. Ma con la ripresa di diverse filiere produttive e di molti uffici, i mezzi pubblici torneranno a riempirsi e per la fretta, lo stress e la paura di arrivare in ritardo, saranno in diversi a non rispettare proprio alla lettera le misure cautelative come uso di mascherina e guanti o distanziamento. E questo potrebbe produrre una nuova curva crescente di contagi. Specialmente in Regioni dove i casi sono ancora tanti come, ad esempio, la Lombardia. Per questa ragione – secondo l’esperta – sarà di massima importanza intercettare immediatamente i nuovi casi per procedere subito con tamponi e isolamento. “La cosa importante è che ci sia una grandissima attenzione sugli eventuali nuovi casi positivi. Intervenendo tempestivamente con tamponi e isolamenti mirati, non invertiremo mai la rotta fino a tornare al punto zero”.
Già qualche giorno prima della fine del lockdown, la dottoressa Gismondo – intervistata da Radio Cusano – aveva dichiarato che una seconda ondata di contagi a ottobre o, addirittura, tre settimane dopo la riapertura del Paese, è altamente probabile. “Credo che purtroppo sia più che concreta l’ipotesi che a ottobre si possa avere una nuova ondata di contagi. Se non addirittura tre settimane dopo la riapertura. Bisogna vedere anche come ci comporteremo, tutto dipende dalle responsabilità personale”. E, riguardo all’ipotesi che il Covid 19 possa scomparire o attenuarsi con il caldo, la virologa si era detta molto scettica. “Quando c’è caldo si tende a stare meno nei luoghi chiusi e questo rende più difficile il contagio. Ma il caldo non c’entra niente con la scomparsa del virus”.
Fonte: Adnkronos, Radio Cusano
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