Le Sardine, movimento di piazza, ora si mettono dall’altra parte della barricata e denunciano i gruppi autonomi che vogliono scendere in piazza per protestare contro il Governo.
Sembra ormai passato un secolo dalla nascita delle Sardine, il movimento di piazza nato per iniziativa di 4 giovani bolognesi tra cui il 32enne Mattia Santori che, di recente, ha proposto l’idea di introdurre la patrimoniale. Le Sardine sono state a tutti gli effetti un movimento spontaneo: nato e cresciuto nelle piazze. E che ha avuto, indubbiamente, il merito di riportare le persone nelle piazze a manifestare, pro o contro, determinate idee politiche. Insomma: le Sardine nelle piazze ci hanno creduto per davvero. Eppure, incredibile a dirsi, ma ora lo stesso movimento denuncia le piazze. O meglio: le Sardine denunciano chi vorrebbe scendere in piazza a protestare, proprio come loro facevano fino a poco prima dell‘emergenza Coronavirus. Infatti – in un post – le Sardine denunciano alcuni gruppi “autonomi ed eversivi” che, attraverso Telegram, si starebbero organizzando per scendere in piazza contro il Governo lunedì 4 maggio. “Denunciamo i gruppi creati su Telegram per organizzare manifestazioni in tutta Italia il 4 maggio… una scusa per dimostrare la loro forza individuale con il supporto del branco”.
Ma non è tutto. Il movimento di Mattia Santori punta il dito contro una certa parte politica che – a loro avviso – fomenterebbe questo genere di episodi per farsi propaganda e senza pensare alla salute delle persone. “Ecco i risultati degli esempi di alcuni esponenti politici”.
Le Sardine specificano che chi scenderà in piazza il 4 maggio per protestare lo farà senza riflettere e mettendo a rischio la salute di chi, invece, le regole le ha sempre rispettate.
Eppure, a metà febbraio – riportava Rainews – erano proprio le Sardine che scesero in piazza a Trieste per un flashmob a base di “baci e abbracci” per protestare contro ogni forma di discriminazione. Anche contro la richiesta del Governatore del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga, di attuare misure di isolamento e contenimento per chi fosse rientrato dalla Cina in quel periodo. Infatti – riportava Il Fatto Quotidiano – a inizio febbraio i governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Gulia e della provincia autonoma di Bolzano, avevano inviato una lettera al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per chiedere che i bambini che facevano rientro dalla Cina venissero isolati per 14 giorni dai compagni di classe a titolo prudenziale. Certo i ragazzi che presero parte al flashmob non potevano sapere quanto grave sarebbe diventata la situazione. Ma, con il senno del poi, oggi possiamo dire che anche le Sardine, con quel flashmob di protesta, misero a rischio migliaia di persone.
Fonte: 6000 Sardine Twitter, Rainews, Il Fatto Quotidiano
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