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Politica

“Calpesta la Costituzione”. La poltrona del Premier torna a scricchiolare

Polemiche sull’ultimo Dpcm del Premier Giuseppe Conte, accusato di violare i diritti fondamentali della persona. Dopo la pioggia di critiche piovuta dai giuristi, anche Matteo Renzi dice la sua. 

Da ormai quasi tre mesi è in atto una pandemia a causa della diffusione rapida e inarrestabile del Covid-19. Oltre alle questioni sanitarie, a far parlare di sé sono anche le misure messe in atto dai politici e, in particolar modo, dal premier Conte per tutelare il nostro paese. Subito sono nati gli schieramenti di chi si affiancava al premier, appoggiandone le scelte, ma anche di chi invece voleva dire la sua. Tra questi non ha tardato ad arrivare il malcontento di Matteo Renzi, politico e leader del partito “Italia Viva“, che da subito ha manifestato insofferenza nei confronti delle decisioni di Conte per affrontare l’emergenza.

Agli inizi di marzo, il politico aveva criticato la troppa autonomia delle singole Regioni, addossandole la colpa della diffusione del virus – riporta Il Giornale.  L’emergenza è legata al fatto che il Covid-19 è molto contagioso, non per la mortalità. Io non sono il presidente del Consiglio, ma ci deve essere una catena in cui tutti i giorni il messaggio deve essere chiaro”, aveva detto auspicando un’azione collaborativa tra le parti. Alla fine dello stesso mese, infatti, ricorda Adnkronos, arrivava l’ennesima critica appoggiata, questa volta, da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, a seguito della conferenza stampa rilasciata di notte. “Il governo rispetti le regole della democrazia. Si riunisca il Parlamento. E si facciano conferenze stampa, non show su Facebook: questa è una pandemia, non il Grande Fratello”, aveva detto Renzi, per una volta d’accordo con la leader di “Fratelli d’Italia”.

“Un attacco alla Costituzione”

Il 26 aprile, in una conferenza da Palazzo Chigi, il Premier Conte ha presentato la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, che avrà inizio il 4 maggio, con l’allentamento delle misure restrittive della fase 1. Eccetto la possibilità di spostamenti mirati a congiunti, e del rientro nel proprio domicilio o residenza, lo spazio di manovra dell’individuo resta minimo. “Uno scandalo costituzionale”, commenta Renzi su Repubblica. L’ex premier fa anche un appello al PD, invitando a non calpestare e non demolire la Costituzione, ma a rispettarne quanto scritto. “Trasformiamo il testo in un decreto e portiamolo in Parlamento”.  A questo punto comincia a elencare tutti quelli che sono stati gli errori nell’affrontare l’emergenza in Italia: iniziando con la non produzione di mascherine, inizialmente non ritenute necessarie, e finendo con l’aver mandato i medici “a combattere” senza adeguate protezioni: “Medici e cittadini sono stati bravissimi, le istituzioni meno”. La libertà, insomma, sarebbe duramente messa in pericolo dai provvedimenti varati dal Governo, evidenza fatta notare anche dai magistrati.Non sfamo uno stato etico dove i vigili chiedono se la persona che stai per vedere è una fidanzata stabile o saltuaria”, dice Renzi, secondo cui si è arrivato a un punto di follia. Si sta sottovalutando la perdita dei cittadini: il Covid avrà ancora una lunga durata ma noi dovremo tornare a vivere e sconfiggerlo, sostiene l’ex Pd. Non sarà il virus, dice, ad abbattere la nostra libertà costituzionale: “La libertà non vale meno della salute”. E il senatore aggiunge: “Se nessuno si
indigna, abbiamo un problema. La libertà di movimento, la
libertà religiosa e tutte le altre libertà non sono “consentite”
da un governo: la libertà viene prima del Governo. La libertà
legittima il governo, non viceversa. Quando succede il
contrario, sono tempi bui per tutti”

Su Huffpost, il Presidente della Corte costituzionale Gianmaria Flick, ha espresso le medesime preoccupazioni, accusando una violazione della costituzione in assenza del Parlamento: la fase 2 limita la libertà delle persone, usando come scusa la loro tutela e salute. In questo scenario che scricchiola, insomma, Renzi ha neanche tanto velatamente accusato Conte di essere un carceriere: di tenerci in casa contro la nostra volontà e, soprattutto, contro il nostro bene. Si segna così un punto definitivo di rottura, di cui si intravedevano già dei cenni a inizio marzo ma che ora, dopo quasi 60 giorni, sembra definitivo e inevitabile.

Simona Contaldi

Fonte: Giornale, Adnkronos, Repubblica, Huffpost

 

 

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Simona Contaldi

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