Vittime due volte: le spese di cremazione dei morti di Bergamo a carico delle famiglie

Hanno perso i loro cari senza poter organizzare un funerale. Ora, ai familiari delle vittime toccano anche i costi della cremazione.

Bergamo famiglie vittime - Leggilo

Hanno fatto il giro del mondo le immagini di autocarri militari che portavano via le salme delle vittime di Coronavirus di Bergamo. Nel momento più buio dell’epidemia, che ora sembra essere superato, il comune italiano era arrivato a contare centinaia di decessi al giorno al punto che i forni crematori nell’area del Bergamasco non potevano gestire l’afflusso di cadaveri. Per questa ragione, l’esercito ha messo a disposizione i suoi mezzi per trasportare bare e cadaveri, cremati altrove. Una misura drastica e macabra che ha reso bene l’idea del dramma che ha colpito il nostro paese negli ultimi mesi.

Alle famiglie delle vittime non è stato permesso un ultimo saluto, visto che i funerali sono stati vietati. Tuttavia, la storia non è ancora finita. Come informa Il Messaggero, i parenti delle vittime hanno visto recapitarsi le fatture per le spese di cremazione. Riunitisi su Facebook, creando un gruppo chiamato “Noi denunceremo”, hanno denunciato l’accaduto. Il creatore del gruppo, Luca Fusco, ha dato voce alla rabbia dei diretti interessati. “Eravamo convinti che la cremazione delle salme sarebbe avvenuta a Bergamo. Nessuno di noi poteva immaginare quello che sarebbe successo“, spiega in un post. Inoltre, hanno subito disparità di trattamento senza poter scegliere: tra Bologna e Ferrara, ad esempio, i costi aumentano del 100%.

Una dura condanna dell’accaduto arriva anche dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli Le famiglie che hanno visto i loro cari andarsene su quei camion senza nemmeno poterli salutare devono pagare le spese al posto dello stato? Vergognoso” ha scritto su Facebook il senatore. “Quei soldi dovrebbe pagarli lo stato che non ha saputo prevenire la tragedia”

https://www.facebook.com/RobertoCalderoli/posts/10158154963814471?__xts__[0]=68.ARCzQD573P-yOyqbzMQ0fm8JthSW20iIWywaqw8lmfvzpYxZump5ZwchZVlM9TagV4po7z1NGdrzjxNAGOw8Xr6YuE-K2vE65IG4eJZECZOXtHRc-qaJlToskC8OSKuB_LKtOWkpyjKZ2Je3TRxOZz8jb46IehbVntCavNTFU-DloPkr0Tniw9MMw8W6HAs01MKskxTMGab1hWfj-SiYDgzhpS_-1EksX2eG0lbG-lwXcQplwutpcWpqI09RdMm2Ipx_I-ukq0kIky-PO3x74wbVIXJ9NEL1GLULs8jWnpcZ2SleRxDq7NA0M2TT-UulnbC55jfycAElJ8DMFkLl5VcEIxePi08pCAX7dZU4DZxFtKzSRfBusxK2qo5392xkJESUBSxy0zMjmh_qT9MwIweOs2lcY_89JUqW5SW3V3a1mbHsuOfBEH4mud5gTj6T7ADzPXDPoh0veaCv3GwUByGnnGP4MDf77Eatu-h_hZe5lBxtOqXJnQ&__tn__=-R

Non è solo una questione morale ma anche economica: è ancora Luca Fusco a fare da portavoce alle famiglie delle vittime di Coronavirus: “Ci sono persone che hanno perso più di un familiare. Tanti di noi sono senza lavoro“. Come ci si può aspettare che una famiglia sostenga le gravose spese per i funerali se non sta lavorando da mesi? Per il momento, l’unica risposta arriva dalle stesse autorità bergamasche che mettono in guardia i cittadini contro eventuali speculazioni, specificando che i costi dei trasporti effettuati dai mezzi dell’Esercito Italiano non possono essere addebitate alle famiglie. Rimane tuttavia il fatto che alle famiglie è stato imposta una spesa che oltre ad aggiungere al danno la beffa, come si suol dire, in molti faticheranno a sostenere. Il totale delle salme trasferite in altri comuni, dentro e fuori dal territorio lombardo, ammonterebbe a 936.

Fonte: Il Messaggero, Roberto Calderoli FB

Gestione cookie