Alcune persone, anche dopo mesi, continuano a risultare positive ai test per il Coronavirus pur avendo rispettato l’isolamento. E dopo il Lockdown l’incremento dei contagi potrebbe ripresentarsi.
“Con la riapertura, avremo un probabile incremento di casi. E’ inevitabile che questo accada, ma dobbiamo farci trovare preparati, è un elemento da tenere presente che non deve creare isterismi”. Sono le considerazioni dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, riferite da Fanpage, durante una conferenza online organizzato da Edra, dal titolo “Nuovi modelli per la Governance delle cure”. Secondo Lopalco, “questa è una pandemia, come quella osservata 100 anni fa, che ha fatto cento milioni di morti nel mondo. Oggi la situazione e’ simile, ma la differenza è che abbiamo un Sistema sanitario che ci permette di contrastarla. Ci sono due elementi che convivono, nel bene e nel male: stiamo evitando milioni di morti, però, allo stesso tempo, non siamo abituati ad accettare un rischio infettivo di questo tipo“.
E, con i contagi, si ripresenta il problema della diagnosi e quello, strettamente connesso, riguardante il decorso della malattia. E, qui, nonostante mesi di lotta al virus, non ci sono risposte certe. Il periodo di quarantena previsto per il Coronavirus è di 14 giorni. Dopo, di norma, se si è rispettato l’isolamento obbligatorio, il test dovrebbe dare esito negativo. Di norma. Ma non accade sempre così. Infatti a Soresina, Comune in provincia di Cremona, il sindaco Diego Vairani, dopo oltre un mese, risulta ancora debolmente positivo. E anche la moglie. Vairani – intervistato da Fanpage – spiega di aver, probabilmente, contratto il Covid 19 dal suo Assessore alle Politiche Sociali, che è anche un’infermiera, a fine febbraio, durante la sua festa di compleanno. Infatti, l’8 marzo l’assessore è risultata positiva al test. Da lì tutta la giunta è stata messa in quarantena e sottoposta ai test. L’11 marzo il verdetto: il sindaco era positivo. E così anche sua moglie e sua figlia. La figlia non ha avuto alcun sintomo mentre lui e la moglie solo sintomi lievi come mal di testa, leggeri disturbi intestinali e, per 3-4 giorni, la perdita di gusto e olfatto che è uno dei segnali tipici di questa infezione virale.
Ma ora, a distanza di oltre un mese, i tamponi continuano a dare esito positivo. per questa ragione il sindaco ritiene che i canonici 14 giorni di quarantena non siano sufficienti a debellare il Coronavirus. Infatti nel Comune di Soresina il periodo di quarantena è stato portato a 28 giorni: il doppio di quelli previsti dal Governo centrale. E Vairani dubita anche che il lockdown possa terminare il 3 maggio poiché – a suo dire – i rischi di diffusione del Covid 19 sono ancora troppo elevati e si rischia una seconda ondata.
E il sindaco di Soresina non è l’unico ad essere positivo dopo un lungo periodo di isolamento. Anche la modella 23enne Bianca Dobroiu è ancora positiva dopo quasi 2 mesi e ben 6 tamponi. La ragazza – riferisce AGI – era entrata in ospedale il 28 febbraio scorso con febbre altissima, oltre 40. Ma era stata dimessa pochi giorni dopo, il 6 marzo, quando il termometro registrava al massimo 37.2. Eppure è ancora in isolamento a casa, non guarita dal coronavirus. La ragazza sta bene, non ha alcun sintomo. Tuttavia è preoccupata perché nessuno riesce a spiegarle come sia possibile che risulti ancora positiva dopo tanto tempo: “Nessuno dice niente: invece di venirmi incontro, aiutarmi, non so in qualunque modo. La mia preoccupazione deriva da questo, perchè c’è menefreghismo da parte dei medici, della sanità pubblica, da parte di tutti”.
E un altro è quello del Alessandro Politi, uno dei giornalisti del programma Le Iene. Il ragazzo ha raccontato al programma Mediaset di essersi svegliato con febbre alta, tosse e mal di testa il 5 marzo. Dopo molte insistenze e solo dopo aver saputo che era un giornalista a contatto con molte persone, gli è stato fatto il tampone. Esito positivo. I sintomi sono spariti dopo soli 2 giorni. Eppure il ragazzo ha continuato a restare positivo anche dopo quasi un mese senza che nessuno sapesse dargli spiegazioni in merito. I medici supponevano che potesse aver contratto una carica virale particolarmente aggressiva. Il giornalista, semplicemente, si chiede :“Perché le istituzioni permettono a persone che hanno avuto i miei stessi sintomi di uscire di casa dopo 15 giorni senza aver ricevuto un tampone? Quante persone potrebbero essere a lavorare con il rischio di diffondere il virus?”.
Ed è una domanda che noi tutti ci poniamo. Infatti uno dei principali motivi dell’enorme diffusione del virus in Lombardia potrebbero essere proprio gli asintomatici. E, come dichiarato già tempo fa dal primario dell’ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli, probabilmente uno dei più grossi errori commessi dalla Lombardia è stato non eseguire abbastanza tamponi.
Fonte: Fanpage, AGI, Mediaset
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